FSUE: 670 milioni di euro per l’Emilia-Romagna
Tale sostegno finanziario, che rappresenta la somma più elevata mai stanziata dal Fondo di solidarietà dell'Unione europea (FSUE), servirebbe a coprire gli enormi costi di ripristino delle infrastrutture essenziali e di fornitura di alloggi. Verrebbe anche impiegato per le spese dei servizi di soccorso e infine per proteggere il patrimonio culturale della regione.
A questo proposito, Il Commissario Hahn, che si era recato in Emilia-Romagna in giugno, ha dichiarato: "Dobbiamo aiutare questa regione altamente produttiva a rimettersi in piedi. L'ammontare dell'aiuto è il maggiore mai erogato dal Fondo di solidarietà dell'Unione europea dalla sua istituzione nel 2002. Esso riflette l'entità dei danni provocati dal terremoto a migliaia di famiglie, alle loro case, ai loro mezzi di sostentamento e all’economia della regione in generale. La priorità è ridare un alloggio e sostenere le decine di migliaia di persone che hanno perso la casa in seguito a questo disastro epocale."
Il terremoto del 20 maggio, di magnitudo 5,9 della scala Richter, ha colpito la zona a nord di Bologna causando vittime e danni ingenti agli edifici storici. Il 29 maggio, un secondo terremoto, questa volta di magnitudo 5,8, ha colpito la stessa regione con epicentro a nord di Modena. In totale, questi terremoti hanno causato 27 morti, circa 350 feriti e l'evacuazione di oltre 45 000 persone. Danni agli edifici, alle infrastrutture, alle imprese, agli impianti industriali, all'agricoltura e al ricco patrimonio culturale sono stati gravi e diffusi.
La maggior parte dei danni (quasi il 92%) è stata registrata in Emilia-Romagna, in particolare nelle province di Modena, Ferrara, Bologna e Reggio Emilia. La Lombardia (8%) e il Veneto (0,4%) sono state colpite in misura minore. In totale, le autorità italiane hanno indicato danni diretti per 13,3 miliardi di euro, 3 miliardi in più rispetto ai danni record provocati dal terremoto dell'Aquila, in Abruzzo nel 2009. Tale importo rappresenta lo 0,86% del reddito nazionale lordo italiano e supera di quasi quattro volte i requisiti per ricorrere al Fondo di solidarietà, fissati a 3,6 miliardi di euro per l'Italia nel 2012.
La maggior parte dei costi dovuti ad interventi urgenti riguarda l'impianto di strutture provvisorie che serviranno ad ospitare circa 43 000 persone per un massimo di tre anni: la somma è di oltre 465 milioni di euro. Altri novanta milioni occorrono poi per riparare le infrastrutture di base e oltre sessanta milioni per i servizi di soccorso.
Istituito in seguito alle inondazioni che hanno colpito l'Europa centrale nell'estate del 2002, il FSUE eroga aiuti finanziari fino ad un miliardo di euro per anno a Stati membri e altri paesi in fase di adesione colpiti da gravi catastrofi naturali. Per accedere all'importo richiesto, la Commissione ha adottato un progetto di bilancio rettificativo che dovrà essere approvato dai ministri delle finanze dell'UE e dal Parlamento europeo.
(Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea)