Da Corte presidente nazionale Confartigianato Pasta Fresca
Non ancora quarantenne ma nel settore già da 26 anni, Da Corte è titolare del Pastificio Croera di Borca di Cadore, azienda di famiglia che vede occupati sei collaboratori. L’azione sia da imprenditore che da dirigente di Luca è da sempre votata alla tutela ed alla promozione del prodotto regionale e dei valori positivi della montagna. Dai casunziei ai bigoli, dal canederlo al tortellino di Valleggio, passando per la filiera agro alimentare veneta, l’attività della categoria è concentrata nel promuove le golosità locali anche partecipando a manifestazioni nazionali (“Pastatrend” a Bologna e il Premio Margutta a Roma) e workshop esteri.
“La nostra azione –ha dichiarato il neo presidente- deve partire necessariamente da un dato, le centinaia di tipologie di pasta che quotidianamente le quattromilacinquecento botteghe artigiane distribuite su tutta la penisola servono ai loro clienti. A sezione tonda, quadrata e rettangolare, in nidi o matasse, a tubo, corta e minuta e quella ripiena. Solo le classificazioni sono molteplici. Un patrimonio di gusto, tradizioni e cultura ineguagliabile che dobbiamo difendere e valorizzare a tutti i costi. Da qui il progetto di costituire e diffondere il maggior numero possibile di disciplinari di qualità. Un traguardo a cui tendere per cogliere altri importanti obiettivi: la qualificazione degli operatori, il coinvolgimento delle associazioni dei consumatori, la certificazione delle caratteristiche nutrizionali e della qualità”.
“Il “prototipo” di questa azione di sistema –conclude Luca Da Corte- è in fase di definizione qui in Veneto. Si tratta della costituzione dell’Associazione per la produzione e la tutela sei cansunziei della ladinia dolomitica veneta, che garantirà le produzioni originali locali e sarà il primo passo per ottenere il riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta. I cansunziei tradizionali sono infatti sei come le vallate in cui vengono da sempre prodotti. Abbiamo i Casunziei all’ampezzana (quelli alle rape rosse), i Csanzoi del Comelico (con i crauti), i Casjinci Coci, gli Schlutzkrapfen (ricotta spinaci), i Cjarsons di carnia ed infine i Gepitschakropfn. Nomi diversi, piccole differenze, variazioni sul tema per un prodotto che ha però una base comune non solo nella forma ma di cultura, ingredienti locali, sapienze manuali tramandate di padre in figlio”.
(Fonte: Confartigianato Veneto)
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