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Europa, insegnanti: riduzione e congelamento degli stipendi

17/10/2012
Europa, insegnanti: riduzione e congelamento degli stipendiSedici paesi europei hanno ridotto o congelato gli stipendi degli insegnanti in risposta alla crisi economica. Secondo la Commissione europea, gli insegnanti in Irlanda, Grecia, Spagna, Portogallo e Slovenia sono i più colpiti. In Italia, gli stipendi hanno subito un leggero calo o sono rimasti invariati.

"Gli insegnanti svolgono un ruolo fondamentale nella vita dei bambini e dei ragazzi e possono incidere profondamente sul loro futuro", ha affermato Androulla Vassiliou, Commissaria responsabile per l'Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù. "La retribuzione e le condizioni di lavoro degli insegnanti dovrebbero costituire una priorità assoluta al fine di attirare e trattenere i migliori in questa professione. Ma per attirare gli insegnanti migliori non basta solo la retribuzione: è indispensabile che le aule siano ben attrezzate e che gli insegnanti possano far sentire il loro parere sulla modernizzazione dei programmi di studio e sulle riforme dell'istruzione."

Dalla metà del 2010, la crisi economica ha avuto gravi conseguenze finanziarie per gli insegnanti: in un numero crescente di paesi sono stati operati tagli sia agli stipendi sia alle indennità quali assegni per ferie e gratifiche. In Italia, gli stipendi degli insegnanti e di altri dipendenti del settore pubblico sono stati ridotti del 5% circa nel 2010 e da allora non sono stati più adeguati per tenere conto dell'inflazione. Provvedimenti analoghi sono stati adottati in Spagna e Portogallo.

In Europa lo stipendio massimo degli insegnanti con maggiore anzianità è in genere il doppio dello stipendio minimo dei neo insegnanti. Ma poiché occorrono in media da 15 a 25 anni per arrivare allo stipendio massimo, le organizzazioni degli insegnanti temono che i giovani possano essere scoraggiati dall'accedere alla professione.

Se gli stipendi d'ingresso tendono a essere poco interessanti, quando si considerano le indennità corrisposte per responsabilità aggiuntive o straordinari, la maggior parte degli insegnanti si avvicina allora al livello massimo della retribuzione contrattuale che spetta agli insegnanti in molti paesi europei. In Lettonia, ad esempio, la retribuzione netta, di fatto, è quasi il doppio rispetto allo stipendio massimo di base. Ciò si spiega in parte con il fatto che una percentuale relativamente elevata d'insegnanti appartiene alle fasce di età più avanzata.

La relazione 2011/12, che contiene una panoramica comparativa degli stipendi in 32 paesi europei, rivela inoltre che, sebbene tutti i paesi sostengano che il miglioramento dei livelli di rendimento di alunni e studenti sia una priorità assoluta, solo la metà dei paesi oggetto della relazione attribuisce indennità agli insegnanti sulla base dei risultati positivi del loro lavoro o di quelli degli studenti: e l'Italia non fa parte di quest'ultima metà.

nella foto: Androulla Vassiliou, Commissaria responsabile per l'Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù.

(Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea)

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