Vent'anni del mercato interno
Il mercato interno è sicuramente una delle fondamenta su cui è stata costruita questa storia di grande successo di cui dobbiamo essere fieri. Grazie alle libertà e ai diritti garantiti anche nell'ambito del mercato UE a cittadini e imprese, abbiamo creato 2,8 milioni di nuovi posti di lavoro, con un incremento del 2,1 % di PIL. Sono aumentate possibilità di scelta, qualità e concorrenza sui prezzi. È cresciuta la libertà economica, la possibilità di trovare lavoro, di trasferirsi, di creare un'impresa, di vendere beni e servizi in tutta l'Unione, con molte meno barriere legali e ostacoli burocratici.
I giovani hanno possibilità senza precedenti di viaggiare, studiare, imparare un lavoro o fare impresa, grazie a un grande spazio aperto per la formazione, le università, i master grazie a programmi come Erasmus ed Erasmus per giovani imprenditori che contribuiscono ad aprire la testa e stimolare lo spirito d'avventura.
Il mercato unico ha creato libertà e opportunità senza precedenti e, proprio per questo, è una formidabile fonte di crescita e nuovo lavoro.
A causa di mancate scelte ed errori, l'Europa è sempre meno un luogo favorevole a imprese e industria. Molte aziende sono fallite e questo significa che abbiamo ancora molto lavoro da fare per migliorare l'accesso ai mercati e le condizioni in cui operano le imprese.
Le tensioni sociali in molti paesi dell'Unione sono anche legate alla percezione di misure di austerità che sembrano peggiorare i problemi. Questa mancanza di speranza aggrava la recessione. Per questo dobbiamo continuare a lavorare per fare sentire, da subito, i benefici della nostra azione.
Per questo motivo la Commissione ha adottato il Single Market Act II, con dodici iniziative per accelerare il completamento del mercato unico in settori nevralgici. Il modello è quello del Single Market Act I dell'ottobre 2011, che prevede dodici proposte legislative da presentare entro sei mesi a Parlamento e Consiglio. Questa strategia che vede nel nostro mercato la prima risorsa per liberare le potenzialità di crescita si basa sul Rapporto presentato dal Presidente Monti, su mandato del Presidente Barroso, che individua i principali ostacoli da rimuovere.
La standardizzazione è tra gli strumenti più efficaci far cadere le barriere tecniche e garantire la libera circolazione delle merci. Il Single Market Act II affronta alcuni tra i nodi più difficili per completare il mercato: sistema di reti e mercato di energia e trasporti, libertà di movimento per cittadini e imprese, economia digitale e sostegno all'economia sociale e all'interesse del consumatore.
Per far ripartire l'economia e aumentare la competitività industriale dobbiamo accelerare, in tutti i paesi dell'Unione, la piena apertura di alcuni mercati chiave, quali il trasporto ferroviario nazionale, come già avviene in Italia. Azioni per realizzare un mercato più effettivo sono previste anche per trasporti marittimi, aviazione ed energia. Completare il mercato dell'energia è particolarmente urgente, poiché il suo costo in Europa, anche per colpa di scarsa concorrenza e infrastrutture che garantiscano l'interconnessione, è tra i più alti al mondo.
L’Europa deve considerare la crisi un'occasione per voltare pagina nei confronti di una sorta di fatalismo con cui si è accettata la perdita di base industriale, senza capire che cosi si logorava inesorabilmente la nostra capacità di crescere e di sostenere il modello sociale europeo.
Il Nobel alla nostra Unione, a noi 500 milioni di cittadini, deve rappresentare un'iniezione di fiducia per il cammino intrapreso verso un'unione più politica, più sociale e più economica.
(Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea)