Commercio: Istat, aumento al top per discount (+1,7%)
25/10/2012
Con la crisi sono i discount alimentari a far registrare il tasso di crescita piu’ elevato nelle vendite al dettaglio tra tutte le diverse forme distributive, con un aumento dell’1,8 per cento ad agosto e dell’1,7 per cento nei primi otto mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi alle vendite al dettaglio nel mese di agosto 2012. Crollano nell’alimentare i piccoli negozi che - sottolinea la Coldiretti - fanno registrare un calo dell’1,4 per cento ad agosto e del 2,3 per cento nei primi otto mesi dell’anno, mentre tiene la grande distribuzione con un aumento dell’1,2 per cento ad agosto e dell’1,7 per cento nei primi otto mesi. Lo spostamento tra le diverse forme distributive è giustificato dal fatto che con la crisi la maggioranza degli italiani diventa un vero detective nel momento di fare la spesa, con il 56 per cento che fa lo slalom tra le corsie alla ricerca delle offerte speciali 3 per 2 e degli sconti, il 62 per cento che confronta con piu’ attenzione del passato i prezzi e oltre la metà (51 per cento) che va a caccia dei prodotti che costano meno, secondo una indagine Coldiretti/Swg. Mai come nel passato – sottolinea la Coldiretti - fare la spesa è diventata una sfida alla ricerca della maggiore convenienza che richiede fatica e tempo, tanto che oltre quattro italiani su dieci (43 per cento) fanno la spola tra diversi negozi per cercare la maggiore convenienza. Uno sforzo che in realtà viene premiato poiché l’infedeltà al negozio o al supermarket alleggerisce la spesa con il prezzo della stessa marca e confezione di spaghetti che arriva a triplicare da un negozio all’altro, quello di yogurt e birra del tutto identici che quasi raddoppiano, mentre la stessa confezione di latte cresce del 50 per cento, secondo un recente studio pubblicato in un working paper del Gruppo 2013 promosso dalla Coldiretti. A cambiare - continua la Coldiretti - sono anche le tipologie di prodotti che si mettono nel carrello con il 44 per cento degli italiani che preferisce acquistare prodotti locali, l’11 per cento quelli artigianali e solo il 9 per cento quelli di una grande marca nazionale mentre per il 36 per cento è indifferente e si guarda solo al prezzo o alla qualità. Da segnalare - precisa la Coldiretti - il boom degli acquisti diretti dal produttore al quale si rivolge regolarmente ben il 14 per cento degli italiani, il 48 per cento qualche volta, il 27 per cento raramente e solo l’11 per cento mai. Una opportunità resa possibile dal fatto che in Italia sono presenti quasi 7.000 punti vendita di Campagna Amica gestiti direttamente dagli agricoltori dei quali 1.105 mercati degli agricoltori, 4.739 aziende agricole, 877 agriturismi, 178 botteghe (www.campagnamica.it).
Fonte: Coldiretti
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