Territorio, centrale nel modello di sviluppo veneto
Giuseppe Romano, Presidente dell’Unione Veneta Bonifiche: “In questi giorni è stato grande l’impegno dei Consorzi di bonifica: circa 400 uomini lungo i territori interessati da questo evento eccezionale. Il loro operato ha contribuito a ridurre i danni anche grazie ad una rete idraulica efficiente, pronta a ricevere acqua, oltre a concorrere a ridurre le portate dei grandi fiumi. Bisogna prendere coscienza che, dopo la sanità, bisogna investire nella difesa e nella sicurezza idraulica. Dopo decenni di cementificazione non governata, bisogna investire sul territorio. Le risorse per la difesa idraulica non possono trovare vincoli nel Patto di Stabilità, che impedisce, a volte, il finanziamento da parte degli enti locali. Siamo pronti a collaborare con tutti gli attori sul territorio per dare risposte concrete alle emergenze. Abbiamo competenze, professionalità e progettualità per essere i terminali operativi della nostra Regione. Bisogna porre, al centro del modello di sviluppo veneto, il territorio, senza il quale le eccellenze della nostra terra, dal paesaggio all’agroalimentare, sarebbero vanificate. Gli interventi in emergenza dimostrano che i fondi ci sono ed allora, perché non investirli in prevenzione, anziché spendere 5 volte tanto per riparare i danni?”