“Vado a scuola a piedi” e concorso
Il numero dei bambini in sovrappeso è in costante aumento in Italia come in tutti i Paesi industrializzati: secondo dati Istat/Istituto Superiore di Sanità nel 1999/2000 il 4% dei bambini italiani erano obesi e ben il 20% in sovrappeso (30-35% secondo una recente ricerca dell’Istituto Auxologico Italiano); era interessata soprattutto la fascia di età compresa fra i 6 e i 13 anni. L’obesità infantile comporta conseguenze importanti: innanzitutto l’aumentato rischio di diabete, ma anche l’incremento della pressione arteriosa (che, contrariamente a quanto comunemente si crede, non risparmia affatto questa fascia d’età) e della patologia ossea ed articolare, oltre che, non ultime, conseguenze psicologiche deleterie, in quanto obesità e sedentarietà influenzano negativamente l’autostima, l’autonomia e la socialità del bambino.
Nonostante ciò, in Italia il 30-40% della popolazione non pratica attività fisica, e tra i bambini la sedentarietà si aggira tra il 15 e il 20% già nella fascia compresa tra i 3 e i 5 anni.
In realtà il movimento, indipendentemente dallo stato di salute, è una necessità fisiologica per qualsiasi bambino. È ugualmente importante che l’essere nutrito, pulito, accudito; in definitiva è parte integrante del suo processo di sviluppo, inteso nel senso più ampio del termine. Il movimento favorisce una crescita corporea armonica, fisica e psicologica, aumenta l’agilità e la forza e di conseguenza migliora l’autostima e il senso di benessere, favorisce l’apprendimento e riduce l’ansia per la prestazione scolastica, favorisce la socializzazione, abitua al rispetto delle regole e previene molte malattie dell’età adulta (ipertensione, ipercolesterolemia, malattie cardiache, obesità, diabete, alcuni tumori), oltre a permettere di sperimentare appieno i vari stimoli sensoriali e di acquisire autonomia, orientamento e identificazione con l’ambiente in cui il bambino vive. Un bambino attivo diventerà quasi sicuramente un adulto attivo e sano.
La prevenzione beneficia certamente di un’attività sportiva organizzata, ma anche e soprattutto di una modifica di semplici abitudini quotidiane. Spesso poi le due cose sono legate perché chi è già attivo nella vita quotidiana è più stimolato a intraprendere anche un’attività sportiva vera e propria. Ecco allora che andare a scuola a piedi o in bicicletta, usare le scale anziché l’ascensore, ridurre l’uso dell’automobile o il tempo dedicato alla TV o ai videogiochi (azioni semplici e alla portata di tutti, che non richiedono tempo, equipaggiamento o attrezzature costose) possono essere l’occasione per uscire dalla sedentarietà.
Però tale opportunità è spesso disattesa o poco sfruttata: gli spazi per muoversi e/o giocare all’aperto sono ridotti e difficilmente raggiungibili e, se è vero che la strada non è più un luogo sicuro per giocare, è altrettanto vero che spesso per il bambino non è più nemmeno possibile andare per strada a piedi o in bicicletta in sicurezza.
Da dove cominciare quindi? Un’idea può essere quella di lasciare a casa l’automobile e riprendere a far andare i bambini a scuola a piedi o in bicicletta. Ma qui dobbiamo fare i conti con i problemi derivanti dai rischi del traffico urbano, specie per alcune aree della città. I bambini, infatti, sono fra i più esposti al rischio di incidenti, sia perché poco visibili (vengono facilmente mascherati dalle autovetture in sosta o dagli elementi di arredo stradale) che per motivi di comportamento (impulsività, minor capacità di orientamento).
Per consentire ai bambini di muoversi in città, a piedi o in bicicletta (contribuendo anche ad avere spazi urbani con meno veicoli a motore, quindi più sicuri e meno inquinati), è necessario ribaltare la prospettiva. Si tratta di interrompere un circolo vizioso: uso delle auto per il trasporto a scuola/peggioramento delle condizioni di sicurezza/aumento del trasporto motorizzato dei bambini/aumento delle auto. Finora, dando per scontato che il bambino non può essere adattato al traffico, la soluzione spesso adottata era quella di non farlo andare a piedi né in bicicletta da solo, impedendogli tra l’altro di conoscere il proprio territorio, familiarizzare con esso e imparare a rispettarlo. E’ invece indispensabile intervenire sul traffico stesso, riducendolo e aumentando la sicurezza delle strade cittadine e consentendo ai bambini di riappropriarsene in sicurezza, ad esempio sul tragitto casa-scuola. Sicuramente questa occasione risulterà particolarmente gratificante per i bambini, che potranno collettivamente raggiungere la scuola in allegria, e da questa esperienza potranno scaturire indicazioni e proposte per favorire spostamenti sicuri dei bambini in piena autonomia.
Da considerazioni di questo tipo hanno preso il via iniziative come il mese dedicato al “Vado a scuola a piedi”, promosso dai Centers for Disease Control (il più importante ente governativo statunitense per quanto riguarda medicina preventiva e salute pubblica) a cui aderiscono anche i Dipartimenti di prevenzione del Veneto, dedicandole l’intero mese di ottobre 2006. Questa iniziativa segue inoltre altri interventi già attuati (collaborazione e promozione di corsi di attività motoria e di cammino per anziani e appoggio ad iniziative come “Bimbinbici” e “Pedibus”) e punta a:
• stimolare i bambini ed i genitori a sperimentare o rinforzare una mobilità più attiva;
• coinvolgere il mondo della scuola affinché favorisca ed educhi a stili di vita meno sedentari;
• sensibilizzare gli amministratori locali e gli utenti adulti della strada circa le esigenze dei bambini.
Accanto alla necessità di modificare a livello individuale i comportamenti collegati con la sedentarietà, è però indispensabile che vengano attuati cambiamenti strutturali e organizzativi nelle città. La situazione ambientale non è ovunque favorevole all’assunzione di iniziative che prevedono maggiore autonomia per i bambini. I percorsi casa-scuola, ad esempio, sono spesso espressione di un ambiente urbano ostile e poco sicuro: attraversamenti pericolosi per mancanza di strisce pedonali; eccessiva larghezza delle strade; simultaneità di veicoli che provengono da direzioni diverse; scarsa visibilità degli attraversamenti pedonali dovuta al parcheggio in prossimità delle strisce; eccessiva velocità sui rettilinei delle auto e dei mezzi pubblici; mancato rispetto delle regole da parte degli automobilisti (mancata precedenza ai pedoni sulle strisce pedonali, transito contro mano); marciapiedi disastrati, troppo stretti o occupati da auto parcheggiate, lordure di vario tipo.
Pertanto, tra le iniziative per la promozione dell'attività motoria nel bambino, il Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS 20, nell’ambito del progetto regionale di lotta alla sedentarietà, sta organizzando il concorso regionale “Piccoli cittadini per grandi strade”, rivolto ad associazioni, istituzioni, gruppi di cittadini, scuole primarie e secondarie inferiori (elementari e medie). L’intenzione è quella di premiare l’iniziativa o il progetto più originale riguardante attività ed interventi di promozione dell’attività fisica nella vita quotidiana, tramite azioni di riqualificazione dello spazio urbano a misura di bambino.
Verrà data particolare rilevanza a quei progetti che comportino:
• la costruzione di sinergie tra vari soggetti sociali (scuole, associazioni, istituzioni pubbliche ecc.)
• la partecipazione attiva della popolazione sia in forma individuale che organizzata, in particolar modo dei bambini e dei ragazzi
• la promozione di cambiamenti permanenti dello stile di vita, coerentemente con gli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale
In palio ci sono 2 premi: uno, del valore di 6000 euro, per progetti presentati da Enti residenti in Comuni con popolazione superiore ai 50.000 abitanti ed uno, del valore di 4000 euro, per i progetti di Enti residenti in Comuni con popolazione inferiore ai 50.000 abitanti. Verranno inoltre menzionati i due progetti più interessanti per ogni categoria.
La domanda di partecipazione, scaricabile unitamente al bando sul sito Internet http://prevenzione.ulss20.verona.it/att_motoria/piccolicittadini.html , va presentata entro il giorno 30 novembre 2006, attraverso l’invio di e-mail (smorgante@ulss20.verona.it) o di fax (0458075003), con la dicitura “Concorso Piccoli cittadini per grandi strade”, mentre il progetto e gli eventuali materiali allegati dovranno prevenire entro il 28 febbraio 2007 a: Concorso “Piccoli cittadini per grandi strade”, dott.ssa Susanna Morgante, Dipartimento di Prevenzione – SISP – ULSS 20, Via Salvo d’Acquisto 7, 37122, Verona.
Per ulteriori informazioni si può rivolgersi al numero 0458075969 tutti i giorni dalle 9 alle 13.