La Rai torna alla carica con il 'canone speciale'
“Adesso basta –denuncia Giuseppe Sbalchiero, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto-. Si tratta del terzo assalto in meno di un anno. Stiamo valutando la possibilità di denunciare all’autorità competente per stalking Viale Mazzini. Questa prassi di perseguitare ogni potenziale utente non abbonato deve finire”!
Sono molti gli imprenditori che sono trasaliti di fronte alla ennesima richiesta di pagamento del “canone speciale Tv” da parte della Rai. Un diluvio di solleciti che si sta abbattendo in modo indiscriminato sulle aziende, anche su quelle che hanno comunicato formalmente di non avere apparecchi televisivi o radiofonici nei locali dove svolgono l’attività. Verrebbe da dire: ‘niente di nuovo’, perché quest’anno Viale Mazzini si è ingegnata in mille modi per far cassa con chi fa impresa. Il carosello delle pretese è iniziato a febbraio con il tentativo, sventato da Confartigianato, di far pagare il “canone speciale” anche per il semplice possesso di computer, tablet e smartphone, in ufficio, negozio, magazzino, ed è proseguito a giugno con la richiesta di denaro mascherata da una sorta di sovrattassa per la trasmissione di eventi sportivi quali gli Europei di calcio e le Olimpiadi di Londra, un messaggio ambiguo che la nostra Confederazione ha segnalato all’Antitrust e al Garante della Privacy.
“Ora –spiega Sandro Venzo, Presidente Gruppo Giovani di Confartigianato Veneto- la Rai ci riprova, lanciando alla cieca una nuova rete, dalle maglie particolarmente strette, nel mare delle attività produttive: “alla fine” -devono aver pensato a viale Mazzini- “qualcuno rimarrà impigliato”. La lettera, ricevuta in questi giorni anche da aziende che hanno comunicato nei modi consigliati dalla Confederazione (per mezzo di raccomandata AR) di non essere tenute al pagamento, è particolarmente aggressiva e minaccia accertamenti tributari e azioni esecutive “nel corso delle quali –si legge nel documento– il debitore risponde dell’adempimento dei propri obblighi con tutti i suoi beni”.
“Non è da escludere purtroppo –conclude Sbalchiero- che molti nostri colleghi abbiano pagato il balzello non dovuto, pur di evitare eventuali ‘grane’. Il consiglio di Confartigianato per coloro che non rientrano nell’obbligo è ancora una volta quello di non sottostare alla richiesta, comunicando tramite raccomandata, oppure attraverso l’apposita cartolina di non essere tenuti al pagamento. Nel frattempo Confartigianato nazionale ha segnalato all’Antitrust e al Garante della Privacy anche questo nuovo, invasivo e insistente comportamento della Rai sollecitando l’apertura di un’istruttoria per valutare ed eventualmente censurare il comportamento di Viale Mazzini”.
Fonte: Confartigianato del Veneto
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