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ANBI: tre conferme dalla Conferenza Mondiale sul Clima

07/12/2012
ANBI: tre conferme dalla Conferenza Mondiale sul Clima“Ora c’è la validazione scientifica di un nuovo pericolo climatico, cioè i mediterranean hurricanes, ma la nostra quotidiana esperienza sul territorio ci aveva già portato a denunciare, da tempo, la crescente precarietà idrogeologica delle zone litoranee, oggetto di un crescente inurbamento: in particolare, le coste nord adriatiche, minate dal fenomeno della subsidenza, che arreca crescenti problemi anche al sistema di centrali idrovore consorziali, che garantisce la sicurezza dalle acque. Ora, la consapevolezza dei rischi derivanti dai tornadi, che hanno iniziato a colpire anche il nostro Paese, accentuerà purtroppo quella insicurezza idrogeologica, indicata come uno dei principali motivi di minore attrattività dell’Italia nei confronti degli investitori stranieri e che un’indagine A.N.B.I.-SWG aveva indicato come già fortemente avvertita dalla popolazione.”

Ad affermarlo è Massimo Gargano, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.), rilanciando l’urgente necessità di un Piano straordinario per la sicurezza idrogeologica del Paese, di cui sono parte integrante le proposte dei Consorzi di bonifica per la riduzione del rischio: 2943 interventi immediatamente cantierabili per un investimento di 6.812 milioni di euro, capaci di attivare decine di migliaia di posti di lavoro.

“Le notizie, che arrivano dalla Conferenza Mondiale sul Clima a Doha, confermano d’altronde non solo la preoccupante esattezza dei nostri inascoltati allarmi, ma anche la bontà delle scelte indicate e, dove possibile, attuate dai Consorzi di bonifica italiani. In Gran Bretagna, ad esempio, si progettano grandi serbatoi sotto le colline, che altro non sono che la versione locale degli invasi, di cui l’ANBI chiede, da almeno un decennio, una programmazione sull’intera Penisola. Sempre Oltremanica si sta ipotizzando la realizzazione di una seconda barriera mobile per impedire la risalita del mare lungo il fiume Tamigi; è un problema che, seppur per cause diverse, si sta affrontando anche in Italia con la realizzazione di barriere antisale alla foce dei fiumi: il loro potenziamento dovrà essere ora all’ordine del giorno dei Consorzi di bonifica. Una cosa è sicura – conclude Gargano – i cambiamenti climatici impongono il tempo delle scelte.”

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