Anzianità bus: norma da togliere
La vicenda è esemplare, riconducibile al settore del noleggio privato con conducente. Ed in particolare riguarda le imprese proprietarie di tutti quegli autobus, dai supertecnologici ai quelli un po’ più modesti, che ci accompagnano verso mete turistiche, viaggi collettivi o che portano a scuola i ragazzi.
Ebbene, esattamente tra 20 giorni la gran parte di questi mezzi (quelli con più di 15 anni) dovranno essere dismessi. Lo dice una legge regionale che, prorogata di un anno dopo le vibranti proteste degli imprenditori sotto le feste natalizie del 2011, arriva puntualmente alla scadenza con gli stessi identici difetti. Come ad esempio la non applicazione del criterio di anzianità per gli autobus del servizio di trasporto pubblico urbano ed extraurbano che erogano però servizi identici.
Le imprese sono in agitazione.
Da oltre un anno, incontro dopo incontro, anche nell’ambito dell’apposito tavolo tecnico istituito dalla direzione trasporti della Regione Veneto, i rappresentanti di Confartigianato autoBUS operator, di ANAV e di Confservizi, associazione quest’ultima che raggruppa le aziende di trasporto pubblico locale, si sono prodigati a proporre soluzioni di compromesso tra l’adozione del provvedimento regionale e la sua cancellazione. Ma a tutt’oggi non si è ancora visto nulla. Da qui la preoccupazione di imprese e loro Associazioni di rappresentanza.
“E’ una situazione insostenibile –interviene Mauro Giovanni Beccherle presidente di Confartigianato BUS Operator– dopo oltre un anno e mezzo siamo esasperati da una norma che ci impone di dismettere autobus perfettamente funzionanti. Ma chi li trova i soldi per sostituire i mezzi ? Perché la Regione Veneto deve intromettersi nel mercato?”.
“E questo avviene solo in Veneto! –aggiunge Lamberto Toscani presidente di Confservizi- Nelle regioni confinanti e in molte altre regioni d’Italia questa norma non esiste”. “Se questo è federalismo diciamo che ci penalizza e non poco”.
Tiziano Garbellini presidente di ANAV conclude: “le nostre tre organizzazioni rappresentano l’assoluta maggioranza delle imprese del settore e nonostante i nostri forzi nei confronti del Governo regionale, veramente non comprendiamo quali siano le lobby così forti, ma assolutamente minoritarie, che non hanno permesso di arrivare ad una degna conclusione dell’intera vicenda.”
Fonte: Confartigianato del Veneto
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