Dimissioni di Monti: gravi conseguenze anche per il turismo
Due provvedimenti “profondi” - prosegue la nota di Agriturist - che avrebbero posto le basi per rimettere in moto l’economia in una logica di lungo periodo, stabilendo una netta discontinuità con l’improvvisazione e l’incompetenza alla quale ci avevano abituato i governi precedenti.
L’agriturismo, in particolare - sottolinea Agriturist - si attendeva, dal Piano per il rilancio del turismo, una maggiore attenzione dello Stato e delle Regioni verso la promozione delle attrattive ambientali e culturali del mondo rurale; ed interventi incisivi per il contrasto al proliferare di strutture ricettive abusive, particolarmente frequente nelle campagne.
Sulla cementificazione selvaggia - ricorda l’Associazione di Confagricoltura - avevamo lanciato l’allarme già da diversi anni, sollecitati da tanti nostri associati che vedono compromessi i propri investimenti sull’ospitalità “verde”, perché ormai di verde, intorno alle aziende agricole, ce n’è sempre meno. Il disegno di legge del ministro Catania sulla valorizzazione delle zone agricole e il contenimento del consumo di suolo, aveva alimentato grandi speranze.
“Le imprese - dichiara Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist - per uscire dalla crisi, avrebbero bisogno di un quadro politico stabile, competente e razionale. Tutto il contrario di quello che sta succedendo in questi giorni. Sembrava che il precipitare dello spread e della reputazione internazionale dell’Italia, avesse indotto le forze politiche a comportamenti più responsabili e prudenti. E il governo Monti, pur con decisioni impopolari e in qualche caso discutibili, ha dato un contributo decisivo in tal senso. Ora riemergono soluzioni temerarie e oggettivamente contrarie agli interessi del Paese, che avranno conseguenze gravi sul quadro economico-finanziario generale, sull’accesso al credito, sul futuro dell’Italia”.
Fonte: Agriturist