Europa contro la pedopornografia
“Quando parliamo di materiale pedopornografico parliamo di bambini che soffrono e che subiscono, impotenti, le sevizie dei loro carnefici. Una volta online, questo materiale si perpetua nel tempo. È nostra precisa responsabilità tutelare le giovani vittime e punire i colpevoli dovunque si trovino. L’unico modo per riuscirci è fare fronte comune per coordinare e intensificare meglio la nostra azione in tutto il mondo”, ha affermato Cecilia Malmström.
“Con l’Alleanza mondiale disporremo di mezzi più efficaci per consegnare quanti più colpevoli alla giustizia, individuare le vittime e garantire loro aiuto e sostegno”, ha commentato Eric Holder. “Questa iniziativa ripercorre i successi di precedenti operazioni di polizia internazionali, grazie alle quali sono state sgominate reti di pedofili mondiali, e permetterà di tutelare un maggior numero di minori nel mondo.”
L'alleanza prevede la sottoscrizione di impegni ben precisi come garantire l'assistenza alle vittime e informare i giovani sui rischi legati all'autoproduzione di immagini e ai metodi di adescamento. I paesi parte dell'Alleanza potranno scegliere i mezzi d’azione più adeguati per realizzare questi obiettivi e dovranno presentare relazioni regolari.
La quantità di nuove immagini immesse in internet ogni anno è in continuo aumento e nessun paese può sconfiggere da solo questa piaga della società. Le reti di pedofili online non conoscono confini e prosperano grazie alle falle degli ordinamenti e alla mancanza di scambi di informazioni tra i paesi. La cooperazione internazionale è quindi fondamentale individuare vittime e colpevoli e agire di conseguenza.
L'Unione europea ha fatto molti passi avanti nella lotta alla pedopornografia. Di particolare rilievo, le due direttive contro la tratta di esseri umani del 2011 e contro l’abuso, lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile sempre del 2011, che armonizzano l’azione penale contro i perpetratori e rafforzano la protezione delle vittime e la prevenzione.
Grazie a Europol, nel 2011 l’operazione Rescue ha permesso di identificare 779 sospetti, di arrestare 250 persone e di salvare ben 252 minori. Spesso è proprio la pedopornografia online che permette di risalire alle reti di pedofili. A gennaio 2013 verrà inoltre inaugurato all’Aia, il Centro europeo per la criminalità informatica (EC3) specializzato nella pedopornografia online. La Commissione sostiene inoltre INHOPE, la rete di hotline del programma "internet più sicuro" gestite da ONG degli Stati membri che raccolgono segnalazioni di siti pedopornografici.
Nella foto la Commissaria europea per gli Affari interni, Cecilia Malmström
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea
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