A Venezia, Murer ne fa mille (per ora)
Tra le opere in mostra da segnalare: i tre fauni in bronzo (nel cortile di ingresso di palazzo Ferro-Fini); una grande maternità ricavata da un massiccio blocco di frassino (al centro della splendida sala “Cuoi”); una serie di altre sculture eseguite tra il 1953 il 1985, cioè il periodo della maturità artistica (la zingara, la ballerina, l’adolescente, il minatore); il bozzetto del “monumento alla Partigiana”; i bronzi della “Profuga”, della “Libertà” ed il monolite “Nikolayewka”. Suggestiva ed interessante, perché testimonia il legame profondo e l’amicizia tra l’artista agordino ed altri due grandi veneti (Andrea Zanzotto e Mario Rigoni Stern), la parte grafica della rassegna, composta da disegni ed acqueforti. Di Zanzotto, Murer illustra il poemetto dialettale “I mestieroi”; di Rigoni Stern i passi più significativi de “Il sergente della neve”.
La mostra, ad ingresso gratuito, è aperta dal lunedì al sabato, dalle ore 10 alle ore 17.