Aiuti umanitari: UE stanzia 661 milioni di euro per il 2013
Basandosi sull'approfondita analisi della Commissione, sono state stabilite per il 2013 cinque principali azioni umanitarie, con uno stanziamento di 82 milioni di euro a favore della regione africana del Sahel, di 80 milioni per il Sudan e Sud Sudan, di 54 milioni per la Repubblica Democratica del Congo, di 42 milioni per il Pakistan e di 40 milioni per la Somalia. Queste cinque aree sono attualmente scenario di crisi gravissime e prolungate, provocate da un conflitto, dalla penuria alimentare o da entrambi questi fattori insieme. La maggior parte dei finanziamenti umanitari saranno destinati all'Africa subsahariana, alla quale sono stati assegnati 344,5 milioni di euro, corrispondenti al 52% delle erogazioni previste.
Come già avvenuto negli anni scorsi, parte del bilancio complessivo sarà assegnata alle cosiddette crisi dimenticate, che vengono ignorate dai media e per le quali in molti casi l'Unione europea rappresenta l'unico donatore di rilievo. Nella sua analisi per il 2013 la Commissione ha individuato nove paesi all'interno dei quali i gravi problemi della popolazione sono ignorati dall'opinione pubblica: Algeria, Bangladesh, Repubblica centrafricana, Colombia, India, Myanmar, Pakistan, Sri Lanka e Yemen. Tra le crisi dimenticate di lunga durata permangono i conflitti armati provocati dall'Esercito di resistenza del Signore della Repubblica centrafricana, il dramma dei rifugiati Sahrawi in Algeria e quello delle vittime degli scontri violenti in Colombia. L'unica nuova situazione di emergenza aggiunta quest'anno all'elenco è quella causata dal conflitto aperto in Pakistan e dalle conseguenti migrazioni interne di sfollati.
Ribadendo la più assoluta neutralità politica mantenuta dalla Commissione nella selezione delle aree di destinazione dei fondi umanitari, Kristalina Georgieva, Commissaria europea per la cooperazione internazionale, gli aiuti umanitari e la risposta alle crisi ha dichiarato: "Auspico che il 2013 sia un anno di innovazioni, in particolare in termini di rafforzamento della capacità di risposta alle emergenze del settore, collaborazione con nuovi donatori e potenziamento della capacità di reazione alle crisi nelle comunità più povere. Si tratta di ambiti in cui coordinamento e leadership sono fattori determinanti in un momento di forti restrizioni di bilancio e in un contesto sempre più complesso sotto il profilo umanitario".
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione Europea