Sentenza storica: la pollina non è rifiuto
Lo afferma il più alto tribunale amministrativo italiano, il Consiglio di Stato, che, in questo modo, ha definitivamente chiarito una questione che andava avanti da troppo tempo, alimentando il contenzioso e l’incertezza fra gli operatori. Ci si augura ora che l’indirizzo espresso così autorevolmente venga seguito dagli Enti locali, chiamati ad applicare la legge anche quando ciò non permette di raccogliere il consenso di tutti; è giunto il momento che prevalga il buon senso e una certa tranquillità possa tornare nei rapporti fra Enti locali e agricoltore nei casi di questo genere.
Va sottolineato, fra l’altro, che, in base alla sentenza del Consiglio di Stato, la pollina non cessa di essere biomassa se utilizzata per la produzione di energia in miscela con altre biomasse combustibili come, nel caso di specie, il cippato di legno; e che la richiesta autorizzazione da parte dell’ente competente per territorio deve intendersi non come l’esercizio di un potere discrezionale illimitato, ma come verifica in concreto che la combustione avvenga nel medesimo ciclo produttivo e la pollina possieda le accennate caratteristiche generali del sottoprodotto.
Fonte: Confagricoltura Veneto