Il Semestre europeo
Due gli attori principali in questo processo: la Commissione europea e gli Stati membri. Si inizia a gennaio di ogni anno, quando la Commissione presenta l'analisi annuale della crescita, ossia un documento che fissa le priorità in materia di promozione della crescita e dell'occupazione – due dei cardini di Europa 2020.
A marzo entrano i gioco gli Stati membri: il premier italiano e i suoi omologhi europei definiscono gli orientamenti dell'UE per le politiche nazionali. Su queste basi, nel cosiddetto "Consiglio europeo di primavera" viene fatto il punto sulla situazione macroeconomica generale, sui progressi registrati e sui passi avanti da compiere.
Il passo successivo sono i piani annuali di stabilità e convergenza e i piani di riforma, definiti dagli Stati Ue entro aprile e valutati dalla Commissione tra maggio e giugno. Il tutto si traduce concretamente in raccomandazioni specifiche per ogni Paese. Proposte dalla Commissione, queste raccomandazioni devono essere approvate a livello europeo dagli Stati membri in due fasi: in primo luogo tramite riunioni ministeriali sui temi specifici, nella cornice del Consiglio dei Ministri UE, e poi in maniera definitiva dai capi di Stato e di Governo dei Paesi UE, riuniti in sede di Consiglio europeo. Questo processo si completa verso la fine di giugno/inizio luglio: una volta approvate, gli Stati membri devono attuare queste raccomandazioni e informare regolarmente gli altri Stati membri sulla loro attuazione.
Questo processo può risultare elaborato, ma ha un impatto preciso sulla capacità dei singoli Stati membri di realizzare una crescita armoniosa dell'intera Unione e per creare le condizioni per un diverso tipo di sviluppo economico, più intelligente, sostenibile e solidale. Per il raggiungimento di questi traguardi è necessario un continuo coordinamento a livello europeo tra le politiche nazionali di stimolo alla crescita. Solo così si riuscirà a produrre l'impatto voluto sul progresso.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea