Lavoro: +3,6% nei campi, più assunzioni che licenziamenti
07/04/2013
Con la crisi è boom di assunzioni in agricoltura che è il settore che fa registrare il piu’ elevato aumento nel numero di lavoratori dipendenti con un incremento record del 3,6 per cento, in netta controtendenza con l’aumento dei licenziamenti. E` quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al 2012 in riferimento all’aumento del 13,9 per cento dei licenziamenti con oltre un milione di persone che hanno perso il lavoro per licenziamento collettivo, per giusta causa, individuale o per giustificato motivo. Il trend positivo dell’agricoltura è particolarmente importante perché - continua la Coldiretti - è il risultato di una crescita del 7,2 per cento al nord, dell’11,2 per cento al centro e dell’1 per cento al sud. Si stima peraltro - precisa la Coldiretti - che abbia meno di 40 anni un lavoratore dipendente su quattro assunti in agricoltura, dove si registra anche una forte presenza di lavoratori giovani e immigrati che hanno abbondantemente superato quota centomila. Secondo l’analisi di Coldiretti a crescere in futuro sarà la domanda di livelli più elevati di professionalità con particolare riguardo a figure specializzate in grado di seguire lo sviluppo di specifiche coltivazioni, la conduzione di macchinari o la gestione di attività che oggi si sono integrate con quella agricola all’interno dell’azienda: dalla vendita diretta dei prodotti tipici e del vino alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell’uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salumi, gelati e addirittura cosmetici. La domanda di lavoratori – conclude la Coldiretti - si registra infatti per figure professionali tradizionali che vanno dal trattorista al taglialegna fino al potatore, ma anche per quelle innovative all’interno dell’impresa agricola come l’addetto alla vendita diretta di prodotti tipici, alla macellazione, alla vinificazione o alla produzione di yogurt e formaggi.
Fonte: Coldiretti
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