La digitalizzazione delle scuole europee
A che punto è l'Europa con l'integrazione e la diffusione di queste tecnologie?
A questa domanda risponde il rapporto sull'utilizzo delle tecnologie digitali nelle scuole europee, pubblicato dalla Commissione europea lo scorso 19 aprile 2013.
Dall'indagine in questione, in primo luogo emergono gli importanti sviluppi nel campo della "digitalizzazione scolastica" degli istituti scolastici europei. Infatti, il numero dei computer è raddoppiato dal 2006 e la maggior parte delle scuole sono dotate di una connessione a Internet efficiente.
Inoltre, è fondamentale porre l'accento sull'entusiasmo che insegnanti e studenti hanno mostrato nei confronti di questo nuovo metodo "di fare scuola".
Questo approccio fiducioso e positivo circa l'uso delle ICT nella fase dell'apprendimento è la chiave per il buon funzionamento del progetto di informatizzazione delle scuole di tutta Europa.
Lo studio della Commissione rivela anche aspetti negativi in merito alla diffusione delle nuove tecnologie. Innanzitutto, emerge una forte disparità tra gli Stati Membri, infatti, i livelli di digitalizzazione e il loro efficiente utilizzo varia notevolmente all'interno dell'Unione europea.
Dal rapporto emerge che i paesi scandinavi hanno le migliori tecnologie (Svezia, Finlandia, Danimarca), mentre gli studenti in Polonia, Romania, Italia, Grecia, Ungheria e Slovacchia hanno meno possibilità di usufruire della giusta attrezzatura.
Il secondo ostacolo da superare è la qualifica e l'abilità del corpo docenti nell'utilizzo delle nuove tecnologie durante le proprie lezioni. Infatti, la formazione degli insegnanti nelle ICT raramente è obbligatoria e, pertanto, la maggior parte degli insegnanti deve acquisire autonomamente le competenze necessarie.
Considerati i risultati dell'indagine, le raccomandazioni della Commissione vertono soprattutto sull'incentivare investimenti in infrastrutture e attrezzature sempre più all'avanguardia e puntare sulla formazione degli insegnanti per la creazione di nuovi progetti di apprendimento su tutto il territorio dell'Unione, che sfruttino pienamente l'alto potenziale delle nuove tecnologie.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea
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