UE: rendere concreta la libera circolazione dei lavoratori
Come sottolinea László Andor, Commissario per l'Occupazione, gli affari sociali e l'inclusione, "La libera circolazione dei lavoratori è un principio fondamentale del mercato unico dell'UE. Considerando l'attuale grande disparità tra gli Stati membri in termini di tassi di disoccupazione, è ancora più importante aiutare coloro che desiderano lavorare in un altro paese UE a farlo. La presente proposta è intesa ad aiutare i lavoratori a superare gli ostacoli all'esercizio di un'attività lavorativa in un altro paese dell'UE."
Nonostante i progressi degli ultimi anni, i cittadini sono infatti spesso poco informati riguardo ai loro diritti in ambito di circolazione e questa disinformazione può in alcuni casi portare a disparità di trattamento fondate sulla nazionalità.
Per ovviare a questi problemi, la proposta della Commissione mira a proporre soluzioni pratiche a favore dei quasi 10 milioni di cittadini che già vivono e lavorano in un altro Stato membro. Le nuove regole permetteranno inoltre a sempre più cittadini di esercitare il proprio diritto di vivere e lavorare all'interno dell'Unione.
La proposta verrà ora sottoposta all'attenzione del Parlamento europeo e del Consiglio e, se approvata, rappresenterà un enorme passo avanti nel realizzarsi del mercato unico europeo, stimolando anche la crescita economica e la competitività europea.
La mobilità del lavoro nell'Ue - bisogna ricordarlo – è vantaggiosa sia per i paesi di destinazione, sia per i paesi d'origine. Da un lato, essa permette alle aziende di internazionalizzarsi e di trovare personale per posti di lavoro che resterebbero altrimenti vacanti. Dall'altro, limita la disoccupazione nei paesi d'origine, permettendo ai cittadini di acquisire all'estero nuove competenze, poi spendibili una volta tornati nel Paese di origine.
Fonte: Rappresentanza in Italia della Commissione europea
nella foto: László Andor, Commissario per l'Occupazione, gli affari sociali e l'inclusione