Lavoro: in controtendenza +3,6% assunzioni agricoltura
22/05/2013
In controtendenza con l’aumento dei disoccupati e degli sfiduciati nel nostro Paese crescono le assunzioni nelle aziende agricole del 3,6 per cento rispetto allo scorso anno, anche per la grande spinta all’innovazione generata dalle imprese condotte da giovani. E’ quanto è emerso all’Assemblea dei giovani della Coldiretti dove è stato creato aperto l’“Open Space sull’ingegno contadino” con le esperienze curiose e innovative realizzate da giovani agricoltori, idee che creano lavoro e battono la crisi. La crescita di opportunità nel settore agricolo è resa evidente dal boom del 29 per cento delle iscrizioni negli istituti professionali agricoli e del 13 per cento negli istituti tecnici di agraria, agroalimentare ed agroindustria, secondo una analisi della Coldiretti sui dati relativi alle iscrizioni al primo anno delle scuole secondarie di II grado statali e paritarie per l’anno scolastico 2012/2013 divulgati dal Ministero dell’ Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Si tratta di una conferma del fatto che in agricoltura il lavoro c’è sia per chi vuole trovare una opportunità di occupazione, magari stagionale, sia per chi vuole intraprendere. Sono quasi 59mila le imprese agricole condotte da giovani “under 30” iscritte alla Camere di commercio, dove rappresentano oltre il 7 per cento del totale, secondo la Coldiretti. Circa il 70 per cento delle imprese giovani – continua la Coldiretti - opera in attività multifunzionali: dall’agriturismo alle fattorie didattiche, dalla vendita diretta dei prodotti tipici e del vino alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell’uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salumi, gelati e addirittura cosmetici. La domanda di lavoratori si registra infatti per figure professionali tradizionali che vanno dal trattorista al taglialegna fino al potatore, ma anche per quelle innovative all’interno dell’impresa agricola come l’addetto alla vendita diretta di prodotti tipici, alla macellazione, alla vinificazione o alla produzione di yogurt e formaggi. Settori nei quali si evidenzia un alto tasso di creatività ed innovazione. Ma soprattutto “scegliamo soprattutto di fare impresa per passione (56 per cento) anche se, se vuole, qualcuno può continuare a pensare che l’agricoltura sia solo un “riparo” in tempo di crisi”, afferma il delegato dei giovani della Coldiretti Vittorio Sangiorgio nel sottolineare che “il nostro modo di interpretare il modello di sviluppo ha numeri importanti: aumenta il numero di chi tra noi ha la certificazione di qualità con quasi i 2/3 delle imprese giovani certificate, mentre circa il 70 per cento delle imprese giovani è multifunzionale (era il 65 per cento un anno fa)”.
Fonte: Coldiretti
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