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Cna veneziana: bisogna sperimentare il biodiesel

13/10/2006
Tutti gli anni le targhe alterne, e poi? Com’è ormai consuetudine ad ogni inizio d’autunno, Mestre e gli altri centri urbani della provincia si accingono alle consuete misure di restrizione del traffico, con l’obiettivo di combattere le famigerate polveri sottili e migliorare la qualità dell’aria che noi tutti respiriamo: da ottobre a marzo, dunque, altri cinque mesi abbondanti di immancabili disagi, recriminazioni e polemiche.

Ma le targhe alterne restano pur sempre un provvedimento di emergenza. E’ possibile fare dell’altro, o dobbiamo rassegnarci all’emergenza permanente?

E’ quanto si chiede la CNA veneziana, che da tempo sta mettendo a punto proposte ed azioni per ridurre la necessità di provvedimenti restrittivi per la circolazione in città, incentivando l’uso di bio-carburante e organizzando la distribuzione minuta delle merci con veicoli ecologici.

“A nostro avviso” osserva il segretario provinciale CNA Renato Fabbro “sarebbe tempo che Istituzioni ed Enti locali cominciassero a promuovere seriamente l’alternativa del biodiesel: un carburante di origine agricola che inquina pochissimo e riduce le polveri al 50%”.

“In altri Paesi, come la Germania” prosegue Fabbro “il biodiesel è già presente in 1800 distributori. Qui non si riesce nemmeno a metterlo negli autobus dell’ACTV e dell’ATVO… figuriamoci a obbligare i camion che transitano in Tangenziale a rifornirsene a monte e a valle!”.

Certo, si tratterebbe di sostituire qualche guarnizione, e di reperire il biodiesel opportunamente defiscalizzato, ma non sono certo queste le difficoltà insormontabili. A Padova 150 bus dell’APS stanno andando con biodiesel al 30% da oltre un anno!

“A Venezia” spiega ancora il segretario della CNA “abbiamo creato sulla carta un gruppo d’acquisto di aziende di trasporto pubbliche e private per oltre 30 milioni di litri l’anno, e abbiamo contribuito a sostenere un recentissimo accordo di filiera del settore agricolo che ci porterà biodiesel prodotto localmente dalla fine del 2007. Le Istituzioni devono aiutarci ad avviare concretamente questa partita, nell’interesse della città. E poi c’è il progetto “City logistic Mestre”, in cui pure siamo parte attiva, che riguarda la distribuzione delle merci nell’ultimo miglio – dalle aree logistiche e intermodali ai dettaglianti del centro – con veicoli elettrici o a metano”.

“In sostanza noi sul problema ci siamo” conclude Fabbro. “Chiediamo alle Istituzioni di battere un colpo se vogliono fare davvero qualcosa di concreto per sbloccare la situazione, e non perpetuare l’emergenza di anno in anno”.

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