Su microzonazione sismica database nazionale per i cittadini
“L’approvvigionamento di gas naturale e il suo stoccaggio rappresentano infatti dei punti centrali della politica italiana di produzione di energia, tant’è che circa una decina di serbatoi naturali sono attualmente in uso - ha proseguito Graziano - e 15 sono in fase di sviluppo o in attesa di ricevere le necessarie approvazioni. Molti di questi si trovano nell’area della Pianura Padana e Veneta, spesso in prossimità di strutture sismicamente attive. Basti ricordare che il terremoto dell’Emilia Romagna dello scorso anno è stato generato da una faglia prossima ad una struttura candidata a ospitare un serbatoio di stoccaggio di gas naturali.
Nonostante la crescente importanza che sembra avere il settore, in Italia gli studi sulla sismicità indotta sono in ritardo rispetto al resto del mondo, in un momento in cui peraltro vi è un forte interesse per attività quali la geotermia, lo stoccaggio di metano ed il sequestro sotterraneo di anidride carbonica. In particolare, la valutazione della pericolosità sismica per una infrastruttura di stoccaggio del gas all’interno di un serbatoio naturale sotterraneo presenta una serie di aspetti non convenzionali, che devono essere riconosciuti e ricondotti all’interno di un contesto chiaro, ordinato e condiviso, che lasci il minor spazio possibile alla libera interpretazione del singolo soggetto valutatore”.
“Il Consiglio Nazionale dei Geologi sul fronte del rischio sismico – ha concluso Graziano - sta svolgendo una incisiva azione tecnico-politica in seno alla commissione che opera dal 2011 presso il Dipartimento della Protezione Civile. In quella sede viene svolta ad ampio spettro un’azione di stimolo e di proposizione nei confronti degli studi di microzonazione sismica e dei relativi standard da attuare. La commissione si pone l'obiettivo di garantire la completezza dei dati utilizzati, la conformità delle elaborazioni, il rispetto degli standard di rappresentazione e di archiviazione informatica, che potrà consentire a breve di inserire i risultati delle microzonazioni in un database nazionale, fruibile dai cittadini e dai tecnici in via telematica, con una evidente forte ricaduta sociale, in termini innanzitutto di prevenzione del rischio sismico”.
Fonte: Consiglio Nazionale dei Geologi