Fermiamo la violenza
Per arginare il fenomeno la Commissione ha predisposto una serie di misure per migliorare i diritti, il sostegno e la protezione forniti alle vittime, indipendentemente dai loro luoghi di origine e residenza. Una prima misura è stata la Direttiva adottata lo scorso ottobre che sancisce per le vittime diritti minimi da far valere su tutto il territorio dell'Unione e che dovrà essere recepita entro 3 anni dagli ordinamenti nazionali. Le norme garantiscono, per esempio, che le vittime siano trattate con rispetto e informate dei loro diritti in modo comprensibile. Inoltre, si prevedono tutele particolari per minori, vittime di stupro o persone disabili.
Un'altra misura è costituita dal Regolamento appena adottato dai Ministri della Giustizia dei 27 Stati membri. Grazie al nuovo Regolamento, i provvedimenti restrittivi emessi contro chi commette violenza saranno validi in tutta la Ue, proteggendo così le vittime ovunque si trovino. In pratica, il Regolamento prevede un riconoscimento reciproco delle misure di protezione in materia civile e va ad integrare l'ordine di protezione europeo, uno strumento che già dal 2011 garantisce il riconoscimento delle misure di protezione in materia penale.
Questo pacchetto di misure rappresenta un passo avanti importante per far sì che le vittime abbiano una considerazione sempre maggiore nei nostri sistemi giudiziari e si inserisce nel più ampio obiettivo di creare uno spazio europeo della giustizia, dove i cittadini si vedano riconosciuti i diritti fondamentali in modo uniforme.
L'argomento è di particolare rilevanza, considerando che ogni anno i cittadini europei compiono 1,25 miliardi di viaggi all'interno dei 27 Stati membri: la probabilità di essere vittime di un reato in uno Stato Ue diverso dal proprio è, quindi, inevitabilmente elevata. Ecco perché è necessario sviluppare norme sempre più efficaci per far sì che anche le vittime di violenza e le vittime di reato siano efficacemente tutelati in tutta l’Unione europea.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea