Al via il nuovo piano di rilancio industria dell'acciaio
La Commissione cerca così di rispondere alle sfide attuali di questa parte strategica dell'industria europea. La siderurgia, infatti, rappresenta oggi come nel passato un settore fondamentale per l'Europa, e questo grazie al suo fatturato annuale di circa 170 miliardi di euro e al suo stretto legame con altri settori industriali: automobilistico, edile, meccanico, elettronico. Inoltre, costituisce un datore di lavoro importante in Europa, dove occupa 360 mila persone.
Questo settore è oggi indebolito a causa dei prezzi elevati dell'energia e dell'eccesso di produzione a livello mondiale ma, secondo l'OCSE, la domanda di acciaio è destinata ad aumentare a seguito della ripresa economica.
Il piano proposto dalla Commissione si concentra su due assi principali: da una parte sulle riforme necessarie per il rilancio del settore, dall’altra parte sul rilancio della domanda di acciaio.
Nell’ambito delle riforme necessarie, il piano della Commissione identifica come prioritario l'adeguamento del quadro normativo europeo e le ristrutturazioni mirate. Lo scopo ultimo è quello di creare le condizioni per lo sviluppo delle competenze, dell’occupazione giovanile e della competitività.
Nell’ambito del rilancio della domanda di acciaio, il piano prevede il miglioramento dell’accesso ai mercati esteri, il contrasto alle pratiche sleali e prezzi energetici accessibili.
Infine, l'attenzione alla tutela dell'ambiente è ben presente in questo piano di rilancio, che sottolinea anche l'importanza di della ricerca e dell'innovazione per promuovere delle tecnologie rispettose dell'ambiente.
Il settore dell'acciaio, che è il settore che ha dato i natali, insieme con quello del carbone, al progetto europeo con la CECA, contribuisce a costruirne il futuro.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea