E-call 112: a chiamare i soccorsi ci pensa l'automobile
Perché questa proposta? Ogni giorno, sempre più cittadini europei beneficiano della libertà di circolazione all'interno dell'Unione, recandosi in un altro Stato membro per lavoro, studio o piacere. Per permettere loro di muoversi in piena sicurezza, l'Unione europea ha istituito fin dal 1991 il numero gratuito 112, ossia il Numero Unico Europeo per le emergenze. Tuttavia, in caso di incidenti stradali gravi, le persone coinvolte possono non essere in grado di chiamare i soccorsi, a causa di lesione gravi o perdita di coscienza. In questi casi, interverrebbero dei dispositivi intelligenti in grado di rivolgersi automaticamente ai servizi di emergenza al momento dell'impatto.
In base a quanto proposto dalla Commissione, dall'ottobre 2015 tutti i nuovi veicoli saranno dotati del sistema "e-call 112": non appena i sensori rileveranno un urto anomalo, e-call si attiverà autonomamente e saprà comunicare al 112 non solo l'ubicazione del mezzo coinvolto nell'incidente, ma anche l'orario esatto dello scontro e la direzione di marcia. Le statistiche suggeriscono che in questo modo i tempi di intervento del pronto soccorso sarebbero ridotti del 40% nelle zone urbane e del 50% nelle zone rurali, permettendo di salvare 2500 persone ogni anno. Velocizzando i tempi di risposta, e-call consentirà anche di ridurre gli ingorghi e i tamponamenti causati dalla mancata messa in sicurezza del luogo dell'incidente.
Occorrerà però un'infrastruttura di supporto adeguata per gestire le richieste di soccorso, che sappia garantire su tutto il territorio dell'Unione un servizio continuo ed efficiente. Le ragioni per portare a termine il progetto sono molteplici: innanzitutto e-call aumenterà la sicurezza delle nostre strade, permettendo di ridurre il numero delle vittime di incidenti.
Inoltre, il sistema "e-call 112" renderà le automobili europee più competitive sui mercati internazionali, apportando benefici anche a tutti i settori coinvolti nella sua realizzazione, dalle industrie che forniscono apparecchiature di bordo a quelle dedicate alla trasmissione wireless dei dati.
La proposta della Commissione sarà ora sottoposta all'approvazione di Parlamento e Consiglio europeo, come previsto dal normale iter legislativo.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea