Ogm: bisogna fare chiarezza
“Non credo che siano utili le manifestazioni di piazza che alimentano il clima da guerra di religione e non favoriscono un dibattito costruttivo e basato su elementi scientifici. I problemi sono altri, gli alimenti con prodotti Ogm sono già sulle nostre tavole, da anni, ma gli agricoltori italiani non possono coltivarli. I maiscoltori attendono di sapere se potranno essere applicate le norme europee da noi impedite dalla caccia alle streghe e se potranno o meno utilizzare una nuova tecnologia diffusa in tutto il mondo”.
Confagricoltura ricorda che la Corte di Giustizia di Lussemburgo si è pronunciata per la seconda volta, ribadendo che le varietà mais MON 810 non possono essere assoggettate a una procedura nazionale di autorizzazione. Il nostro ministero per le Politiche agricole continua a contrapporsi, ribadendo il diritto dello Stato di condizionare la coltivazione.
“Siamo uno strano Paese – prosegue Guidi -. Dopo due pronunce della Corte di Giustizia non si è ancora deciso in merito ad una semina eseguita tre anni fa che ha anche generato un procedimento penale sul quale la magistratura non si è ancora definitivamente pronunciata. Proprio ieri il Segretario di Stato John Kerry ha annunciato che gli Usa hanno conferito il World Food Prize a tre scienziati, tra cui il genetista belga Marc van Montagu, per l’impegno nel campo della biotecnologia vegetale. Da noi invece gli scienziati hanno le mani legate”.
“L’Italia deve decidere – conclude il presidente di Confagricoltura -. O si adottano le misure di coesistenza e si apre la strada alla possibilità di utilizzare sementi Ogm, oppure si invoca la clausola di salvaguardia dimostrando, con dati scientifici riferiti alla nostra realtà (che nessuno però sinora è stato in grado di produrre), gli eventuali rischi per l’uomo o per l’ambiente che inducono a vietare queste coltivazioni. Non c’è alternativa. E sicuramente tra le alternative non c’è la situazione incerta, contraddittoria e parossistica, in cui purtroppo si trovano oggi ad operare gli agricoltori”.
Fonte: Confagricoltura