Documentari al Lido
Vanzini, di Varese, vive in provincia di Padova. Il suo dramma nel campo di concentramento , dove in 7 mesi perse 56 kg e l’innocenza dei vent’anni, lo narra lui stesso in questo documentario realizzato nel 2012 per la regia di Roberto Brumat, giornalista di Padova, e prodotto dall’Associazione Marca Trevigiana con il patrocinio della Provincia di Treviso e Regione Veneto. 60 minuti girati in studio e a Dachau, arricchiti con molti inserti originali americani e nazisti, nei quali Vanzini rivive le fasi più crudeli della prigionia iniziata per colpa di una ragazza di Milano, spia dei tedeschi. Ricorda il morto con cui dormì abbracciato tutta la notte, le bastonate inferte dagli infermieri sulle sue piaghe, le cavie umane usate per gli esperimenti, i carri di cadaveri che trasportò, i tanti che uscivano per sempre da quell’inferno buttandosi contro i reticolati elettrificati, la sensazione di impazzire non avendo qualcuno a cui chiedere conforto.
Di questa orrenda storia di vita taciuta per sessant’anni anche a moglie e figli, il protagonista, oltre che nel video di cui Rai Storia ha acquisito i diritti tv fino al 2015 e già messo in onda tre volte, racconta diffusamente nel libro “L’ultimo Sonderkommando italiano curato sempre da Roberto Brumat, di imminente uscita per Rizzoli.
Silvia Bolognini