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A Ferrara Zurbarán e il Seicento ferrarese

12/09/2013
Ferrara Arte affronta la stagione espositiva autunnale con una doppia proposta di altissimo livello. Filo comune: il grande Seicento. A Palazzo dei Diamanti ad esprimerlo sarà uno dei maggiori artisti del secolo, Zurbarán. E sarà la prima mostra mai dedicata in Italia al pittore spagnolo.

Contemporaneamente a Palazzo Trotti Costabili, sede del Seminario vecchio, con la mostra Immagine e persuasione. Capolavori del Seicento dalle Chiese di Ferrara saranno accesi i riflettori sul Seicento ferrarese, a torto considerato "minore". Come questa mostra ben evidenzia, quello vissuto da Ferrara si dimostra invece un grandissimo Seicento, per nulla subalterno ai fasti cosmopoliti della casata degli Este nel Quattro e Cinquecento. Ad essere esposte saranno pale d'altare di Carlo Bononi, dello Scarsellino, di Francesco Costanzo Catanio, nonché quelle di Ludovico Carracci e del Guercino, tutte patrimonio delle chiese ferraresi ancora precluse al culto ed alla visita per gli effetti del sisma del 2012.

Fulcro dell'autunno estense sarà, naturalmente, l'affascinante retrospettiva dedicata a Francisco de Zurbarán.

Organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte in collaborazione con il Centre for Fine Arts di Bruxelles, la monografica dedicata a Zurbarán è l'occasione per ammirare per la prima volta in Italia i capolavori di uno dei massimi interpreti dell'arte barocca e della religiosità controriformista. Con questa rassegna, curata da Ignacio Cano con la consulenza scientifica di Gabriele Finaldi, la città di Ferrara intende riaffermare il proprio progetto culturale, teso a far conoscere al pubblico italiano autori di altissimo livello e interesse, ma poco noti nel nostro paese.

Zurbarán, con Velázquez e Murillo, fu tra i protagonisti del Siglo de oro della pittura spagnola e di quel naturalismo raffinato che lasciò un'eredità duratura nell'arte europea. A rendere unico il suo stile fu la sua capacità di tradurre gli ideali religiosi dell'età barocca con invenzioni grandiose e al contempo quotidiane, plasmando forme di una tale essenzialità, purezza e poesia, da toccare profondamente l'immaginario moderno, come traspare dall'opera di quanti, da Manet a Morandi, fino a Picasso e Dalí, hanno guardato nei secoli successivi al maestro sivigliano. In tempi più recenti, studi autorevoli ed esposizioni internazionali hanno definitivamente sancito il suo fondamentale contributo alla storia dell'arte.

Intorno a queste due importanti esposizioni, una città vivace, attiva, che cerca con determinazione di trasformare il dramma, ancora recente, del terremoto in una occasione per farsi ancora più bella.

Informazioni

Ufficio Inforioni e Prenotazioni Mostre e Musei,

www.palazzodiamanti.it

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