Ricerca INGV a Geoitalia su dati cambiamenti climatici
17/09/2013
“Al Polo Nord sta diminuendo in maniera drastica la copertura del ghiaccio marino. Inoltre ampie estensioni di permafrost, strati di suolo ghiacciati, si stanno sciogliendo. Questo suolo fa da tappo a cospicue quantità di metano e CO2 che potrebbero aggiungersi a quelle che noi umani stiamo emettendo in atmosfera. In Antartide la situazione non è migliore. Tutta la parte ovest soggetta alle variazioni del clima sta collassando”. Lo ha affermato Fabio Florindo dirigente di ricerca dell’ INGV, co-coordinatore del progetto Andrill che vede protagonista l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, presentando i risultati inediti della ricerca a Geoitalia 2013 in corso a Pisa. “In Antartide abbiamo effettuato delle perforazioni per studiare sedimenti del Piocene inferiore che giacciono sotto al ghiaccio. Allo stato attuale e' emersa una profonda similitudine tra quanto accadde in quel periodo - ha proseguito Florindo - e quanto sta accadendo oggi, ma una differenza c’è ed è importante. Qualora le cose non dovessero cambiare, in un secolo accadrà quanto all'epoca accadde in milioni di anni. Oggi in Antartide piattaforme di ghiaccio estese anche per 3000 Kmq stanno scomparendo nel giro di poche settimane. Qualora dovessimo continuare ad emettere molta CO2 in atmosfera, entro il 2100 potremmo avere un innalzamento della temperatura globale di 5 gradi e la calotta polare dell'Antardide occidentale potrebbe collassare. Come conseguenza di questo, il livello globale degli oceani aumenterebbe di alcuni metri. Senza tenere conto, anche se non è un problema immediato, che stiamo perdendo enormi quantità di acqua dolce, per ora sotto forma di calotte di ghiacio ai poli”. Il progetto Andrill , i cui risultati sono stati illustrati dallo stesso Florindo a Geoitalia 2013 , vede in campo Italia, Germania, Stati Uniti, Nuova Zelanda ed un Paese osservatore quale l'Inghilterra, ma nella prossima fase si aggiungeranno anche il Brasile, il Giappone e la Cina. Florindo è il coordinatore di questo importante progetto internazionale. I risultati sono chiari.
Fonte: Geoitalia Pisa 2013
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia