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UE: nuove misure dopo lo scandalo LIBOR-EURIBOR

19/09/2013
UE: nuove misure dopo lo scandalo LIBOR-EURIBORMercoledì 18 settembre la Commissione ha proposto un progetto di normativa per contribuire a recuperare la fiducia nell'integrità dei valori di riferimento, ossia indici (misure statistiche) calcolati sulla base di un insieme rappresentativo di dati sottostanti e usati come prezzo di riferimento per strumenti o contratti finanziari oppure per misurare il rendimento di un fondo d'investimento. Le nuove norme li renderanno più solidi e affidabili, semplificheranno la prevenzione e l'individuazione di manipolazioni e faranno chiarezza in materia di responsabilità e di vigilanza sui valori da parte delle autorità. Queste norme integrano le proposte della Commissione approvate dal Parlamento europeo e dal Consiglio nel giugno 2013 e volte a considerare la manipolazione dei valori di riferimento un abuso di mercato punito con severe sanzioni amministrative (cfr. MEMO/13/774).

Le conseguenze della manipolazione del London Interbank Offered Rate (LIBOR) e dell'Euro Interbank Offered Rate (EURIBOR) si sono tradotte in svariati milioni di euro di sanzioni comminate a diverse banche in Europa e negli Stati Uniti, accuse di manipolazione dei prezzi delle merci (ad esempio, petrolio, gas e biocarburanti) e investigazioni sui valori di riferimento per la determinazione dei tassi di cambio. Questi indici condizionano i prezzi di strumenti finanziari dal valore di migliaia di miliardi di euro e influenzano milioni di mutui ipotecari su immobili residenziali. Di conseguenza, una loro manipolazione può comportare notevoli perdite per consumatori e investitori, distorsioni nell'economia reale e una perdita di fiducia del mercato.

Michel Barnier, Commissario per il Mercato interno, ha dichiarato: "I valori di riferimento sono il cuore pulsante del sistema finanziario. Pur essendo fondamentali per i nostri mercati nonché per le ipoteche e i risparmi di milioni di cittadini, fino ad oggi questi indici erano in gran parte gestiti in assenza di regolamentazione e vigilanza. La fiducia del mercato è stata compromessa da scandali e accuse di manipolazione. Dobbiamo assolutamente porre fine a questa situazione e riconquistare la fiducia persa. Le proposte presentate oggi faranno sì, per la prima volta, che tutti i fornitori di valori di riferimento debbano essere autorizzati e soggetti a vigilanza. Esse aumenteranno la trasparenza e affronteranno il problema dei conflitti d'interesse. Di conseguenza, saranno garantite l'integrità, la continuità e la qualità dei principali valori di riferimento".

Elementi chiave della proposta

La proposta è in linea con i principi recentemente elaborati a livello internazionale dall'Organizzazione internazionale delle commissioni dei valori mobiliari (IOSCO) e copre un'ampia varietà di valori di riferimento: non si limita infatti a valori relativi al tasso d'interesse come il LIBOR, ma si estende, ad esempio, anche a valori di riferimento di merci. La proposta riguarda tutti i valori di riferimento per strumenti finanziari ammessi alla negoziazione o negoziati su sedi regolamentate, ad esempio i derivati su energia e valute nonché i valori utilizzati nei contratti finanziari, come le ipoteche, e i valori usati per misurare il rendimento di fondi d'investimento. La proposta è volta a risolvere eventuali carenze in ogni fase che riguarda la produzione e l'uso dei valori di riferimento.

L'obiettivo finale è assicurare l'integrità dei valori garantendo che siano al riparo da conflitti d'interesse, che riflettano la realtà economica che sono volti a misurare e che siano usati in maniera adeguata.

In particolare la proposta:

• migliora la governance e i controlli sul processo di produzione del valore di riferimento

L'attività di fornitura di valori di riferimento sarà soggetta ad autorizzazione preventiva e vigilanza costante a livello nazionale ed europeo. La proposta prevede che gli amministratori evitino conflitti d'interesse, laddove possibile, o quanto meno li gestiscano adeguatamente nei casi in cui sono inevitabili;

• migliora la qualità dei dati e delle metodologie usate dagli amministratori dei valori di riferimento

La proposta prevede che nel determinare i valori di riferimento vengano usati dati sufficienti e accurati, che rappresentino il mercato effettivo o la realtà economica che il valore di riferimento intende misurare. I dati devono provenire da fonti attendibili e il valore di riferimento deve essere determinato in modo solido e affidabile. Ciò significa anche che, quando possibile, devono essere utilizzati i dati sulle operazioni, e, quando essi non sono disponibili, occorre basarsi su stime verificate;

• assicura che i fornitori di dati per i valori di riferimento forniscano dati appropriati e siano soggetti a controlli adeguati

L'amministratore redigerà un codice di condotta che specifichi chiaramente gli obblighi e le responsabilità dei fornitori quando trasmettono i dati usati nella determinazione del valore di riferimento, tra cui gli obblighi relativi alla gestione dei conflitti d'interesse;

• assicura un'adeguata tutela di consumatori e investitori che utilizzano i valori di riferimento

La proposta rafforza la trasparenza dei dati utilizzati per calcolare il valore di riferimento e del modo in cui si realizza tale calcolo. Vi sarà inoltre una dichiarazione che indichi il valore misurato dal valore di riferimento e i suoi punti deboli. La proposta impone anche alle banche di valutare l'idoneità per i consumatori, ove necessario, ad esempio quando si tratta di redigere contratti ipotecari;

• garantisce la vigilanza e l'applicabilità dei valori di riferimento critici

I valori di riferimento critici saranno controllati da collegi di vigilanza, guidati dall'autorità di vigilanza dell'amministratore del valore di riferimento e di cui farà parte anche l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (AESFEM). In caso di disaccordo in seno al collegio, l'AESFEM potrà decidere con una mediazione vincolante. Per i valori di riferimento critici sono stati elaborati ulteriori requisiti, tra cui il potere delle autorità competenti di rendere obbligatoria la fornitura di dati.

Le banche centrali che sono membri del Sistema europeo di banche centrali non rientrano nel campo di applicazione delle norme in quanto dispongono già di sistemi che garantiscano la conformità con gli obiettivi della proposta di regolamento in oggetto.

Gli allegati contengono disposizioni più dettagliate sui valori di riferimento di merci e per la determinazione dei tassi di interesse. Per evitare una doppia regolamentazione, i valori di riferimento i cui dati sono forniti da sedi regolamentate non sono soggetti a determinati obblighi.

Cfr. anche MEMO/13/799

Link alla proposta

http://ec.europa.eu/internal_market/securities/benchmarks/index_en.htm

Nella foto: Michel Barnier, Commissario per il Mercato interno

Fonte:

Asterisco Informazioni
di Fabrizio Stelluto
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