Le imprese venete meno longeve della media italiana
L’analisi è stata presentata durante il primo incontro della la seconda edizione di “Rimettere le Scarpe ai Sogni”, la rassegna di incontri promossa da Salone d’Impresa, insieme a PwC, Cisco, Pasta Zara, che fino al prossimo aprile toccherà diverse realtà produttive venete, per un confronto sui temi legati al rilancio delle imprese.
L’argomento affrontato per questo primo appuntamento è stato “Più di 50…E non dimostrarli! Cosa cambia nel fare impresa per molti anni?”, che si è svolto, non a caso, al Colorificio San Marco, che proprio quest'anno festeggia il mezzo secolo di attività.
“Siamo onorati –afferma Federico Geremia, Presidente e AD del Colorificio San Marco SpA- di ospitare il primo appuntamento della seconda edizione di Rimettere le scarpe ai sogni. Credo infatti che il rilancio economico italiano passi necessariamente da una riforma complessiva del sistema paese a cui tutti, ciascuno con il proprio ruolo, devono partecipare. La nostra azienda negli anni ha saputo far fronte al periodo di crisi anche grazie ad una riorganizzazione interna dei ruoli che è passata da una gestione verticale ad una gestione orizzontale dei ruoli. Sono stati creati dei comitati, per le diverse aree di competenza, che hanno ampie responsabilità e potere decisionale, e a tutti viene data la possibilità di crescere e di fare esperienza.”
“I dati emersi dalla ricerca Unioncamere del Veneto”, afferma Ferdinando Azzariti, presidente di Salone d’Impresa spa, “evidenziano che le imprese faticano ad essere longeve. Questa “mortalità giovanile” è dovuta a numerose cause, ma la più importante è quella legata al momento del passaggio generazionale, un periodo lungo tra i 7 ed i 10 anni che brucia risorse ed opportunità, creando lacerazioni e conflitti all’interno dell’impresa, con profonde perdite di competitività. La sfida vera per il capitalismo familiare è, dunque, quella di affrontare con più vigore la successione generazionale: troppo poco si sta facendo e con troppa attenzione a non disturbare “la generazione che deve lasciare”. Sono necessari due nuovi strumenti: l’apertura del capitale sociale a terzi (magari ad investitori istituzionali) e la creazione di pool di esperti integrati su questa specifica problematica”.
Micol Stelluto
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