UE: azione più decisa contro reati commessi con armi da fuoco
Ogni anno, all'interno dell'Ue, oltre mille persone vengono uccise e mezzo milione di armi da fuoco smarrite o rubate non vengono più ritrovate.
A tal proposito, in questi giorni la Commissione europea ha presentato proposte e suggerimenti per ridurre i reati commessi con armi da fuoco, individuando azioni a livello Ue attraverso la legislazione, le attività operative, la formazione e i molteplici finanziamenti per affrontare le minacce poste dall'uso illegale di armamenti.
Essa ha inoltre avanzato idee utili a colmare le lacune a livello europeo per quanto riguarda l'intero ciclo di vita delle armi, tra cui la produzione, la vendita, la detenzione e il commercio focalizzando l'attenzione anche su attività quali il tiro sportivo e la caccia.
Le norme comuni più severe in materia di disattivazione delle armi da fuoco potrebbero assicurare che, una volta dismesse, queste rimangano inutilizzate e la Commissione si concentrerà su un approccio comune per contrassegnarle con un numero di serie al momento della produzione, onde poter rintracciare più facilmente quelle utilizzate dai criminali.
È necessario, perciò, prendere in considerazione anche una legislazione UE che preveda norme minime comuni sulle sanzioni penali per garantire che le attività dissuasive siano efficaci in tutti gli Stati Membri e che non vi siano lacune giuridiche a favore dei trafficanti. Tali norme potrebbero stabilire quali violazioni commesse con armi da fuoco debbano essere oggetto di sanzioni penali (fabbricazione illecita, traffico, manomissione dei marchi, detenzione illegale e intenzione di fornire armi da fuoco), nonché specificare il livello delle sanzioni che devono essere imposte dagli Stati membri.
La violenza da arma da fuoco potrebbe essere ridotta anche grazie all'implementazione della direttiva concernente il mercato interno dell'Ue per quanto riguarda il possesso negli Stati Membri, ad esempio limitando l'accesso ai modelli di armi particolarmente pericolosi per l'utilizzo civile.
Saranno esaminate inoltre procedure per la concessione del porto d'armi per individuare soluzioni concrete e verranno effettuati adeguati controlli sulla vendita e la produzione per raccogliere maggiori informazioni sulle nuove sfide tecnologiche, quali la vendita online di armi o la stampa tridimensionale delle loro componenti, ma anche su come ridurre il rischio di consegna illegale da parte dei servizi postali.
Infine la Commissione esaminerà soluzioni, attraverso l'assistenza tecnica, il rafforzamento dei propri sistemi di controllo dell'esportazione delle armi, la chiusura delle rotte dei contrabbandieri e una migliore gestione delle riserve di armi militari affinché queste ultime, provenienti da Paesi terzi, non siano utilizzate in modo improprio.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea