Dichiarazione IVA standard: vita delle imprese più semplice
In particolare, la proposta più recente prevede un insieme uniforme di requisiti per le imprese relativi alla compilazione delle dichiarazioni IVA, indipendentemente dallo Stato membro in cui vengono effettuate e la dichiarazione, che sostituirà quelle nazionali sull'IVA, permetterà che alle imprese siano richieste le stesse informazioni di base entro le stesse scadenze in tutta l'UE. Poiché le procedure semplificate risultano più facili da rispettare e da applicare, questo progetto dovrebbe anche contribuire a migliorare il rispetto della normativa IVA e aumentare le entrate pubbliche.
Ogni anno vengono presentate circa 150 milioni di dichiarazioni IVA da parte dei contribuenti UE alle amministrazioni fiscali nazionali e attualmente le informazioni richieste, il formato dei moduli nazionali e le scadenze per la presentazione della documentazione variano notevolmente da uno Stato Membro all'altro. Ciò rende le comunicazioni per le imprese transfrontaliere una procedura complessa, costosa e gravosa, poiché anche le aziende che operano in più di un Paese hanno manifestato difficoltà nel rispettare gli obblighi in materia di IVA a causa della loro complessità.
L'ultima dichiarazione IVA standard proposta semplifica significativamente le informazioni che le imprese devono fornire alle amministrazioni fiscali, infatti, saranno soltanto cinque le caselle che i contribuenti dovranno obbligatoriamente compilare. Inoltre, gli Stati Membri avranno un margine per richiedere un certo numero di elementi standardizzati aggiuntivi, fino ad un massimo di 26 caselle.
Le imprese presenteranno la dichiarazione IVA standard mensilmente, mentre le microimprese saranno obbligate a farlo su base trimestrale e l'obbligo di presentare una dichiarazione IVA annuale riepilogativa sarà abolito.
Per di più, la proposta incoraggia la consegna per via elettronica rientrando nel più ampio impegno della Commissione di ridurre gli oneri amministrativi e gli ostacoli al commercio nel mercato unico.
Infine, questo nuovo piano rappresenta un fondamentale contributo alla creazione di un sistema IVA più efficiente e a prova di frode (l'IVA rappresenta circa il 21% delle entrate degli Stati Membri e tuttavia circa 193 miliardi di euro non sono stati riscossi nel 2011) istituendo un sistema più agevole per i contribuenti e le amministrazioni, migliorando il rispetto della normativa fiscale e dando finalmente un contributo importante al risanamento del bilancio in tutta l'UE grazie all'aumento delle entrate pubbliche.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea
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