Tra il 2008 e il 2011, ben 16 Stati membri hanno tagliato le spese per l’istruzione e in sei Paesi si sono verificate nuove e significative diminuzioni di spesa.

Questo è quanto emerge dall’ultimo monitoraggio annuale del settore dell'istruzione e della formazione, pubblicato in questi giorni dalla Commissione europea. Lo studio per il 2013 fornisce un quadro dei progressi di ciascun Paese riguardo i parametri di riferimento e gli indicatori specifici ed evidenzia le più recenti tendenze ed analisi politiche.

Il documento, assieme a ulteriori 28 relazioni individuali per Paese e da uno strumento di visualizzazione online, fornisce una grande quantità di dati destinati a facilitare l’applicazione di una politica dell'istruzione fondata su elementi concreti a livello europeo, consentendo agli Stati membri di confrontarsi l'uno con l'altro e incoraggiando i responsabili decisionali a investire in modo efficace nella modernizzazione dei sistemi d’istruzione. Tutto ciò è fondamentale per migliorare la qualità dei risultati e per aiutare i giovani a sviluppare le competenze necessarie per il raggiungimento di un determinato successo nella vita futura.

Il monitoraggio di quest’anno conferma il calo nel tasso di occupazione dei giovani che hanno terminato da poco il loro ciclo di studi con almeno una qualifica secondaria superiore: solo il 76% trova, infatti, un lavoro, rispetto all’82% del 2008.

Con un tasso di disoccupazione tra coloro che lasciano prematuramente la scuola lievemente superiore al 40%, la sfida più impegnativa sarà la transizione dalla scuola al mondo del lavoro. Tale transizione è agevolata da tirocini di alto livello, apprendistati e modelli di apprendimento basati sul sistema duale, che combinano l’istruzione con l’esperienza pratica.

Una recente indagine dell'OCSE sulle competenze della popolazione adulta fornisce un quadro più chiaro dei livelli di competenza della popolazione europea in età lavorativa. Una persona su cinque nell’UE non supera un livello di base nella lettura, mentre per il calcolo il dato riguarda addirittura una persona su quattro.

Allo stesso tempo, però, dati positivi dimostrano che il tasso di abbandoni prematuri dell’istruzione e della formazione continua a calare, attestandosi sul 12,7%. L’obiettivo UE per il 2020 è il 10% o meno.

Negli Stati membri che dispongono di sistemi ben sviluppati d'istruzione basata sul lavoro, gli studenti provenienti da cicli di formazione professionale incontrano minori difficoltà nel passare dalla scuola al mondo lavorativo e, mentre il tasso di completamento dell'istruzione terziaria nell'UE sta lievemente aumentando, e ha raggiunto il 35,7% avvicinandosi così all’obiettivo Europa 2020 (40%), gli sforzi politici si spostano verso la riduzione dei tassi di abbandono, il rafforzamento della qualità e della pertinenza nonché la promozione della mobilità internazionale degli studenti.

Quest'ultimo aspetto, in particolare, contribuisce ad aumentare le probabilità di mobilità post-diploma e può aiutare a contrastare i divari di competenze e le strozzature sul mercato europeo del lavoro, a migliorare le competenze imprenditoriali favorendo la creazione di nuove imprese e a supportare lo spirito innovativo dei dipendenti promuovendo l'occupazione dei giovani. La formazione all’imprenditorialità è uno strumento indispensabile per realizzare i vantaggi economici dell’istruzione.

Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea