Arriva Erasmus+: borse di studio per oltre 4 mln di giovani
L'approvazione di Erasmus+ dimostra l'impegno dell'UE nei confronti dell'istruzione e della formazione, contribuendo in modo decisivo alla lotta contro la disoccupazione, come ha affermato Androulla Vassiliou, Commissario responsabile dell'Istruzione.
La nuova iniziativa sostituisce i diversi programmi che attualmente coprono tutti i settori dell'istruzione: Erasmus, (istruzione superiore), Leonardo da Vinci, (istruzione professionale), Comenius, (istruzione scolastica), Grundtvig, (educazione degli adulti), Gioventù in azione e cinque programmi di cooperazione internazionale (Erasmus Mundus, Tempus, Alfa, Edulink e il programma di cooperazione con i paesi industrializzati). Per la prima volta Erasmus+ offrirà anche un sostegno allo sport, soprattutto allo sport di base.
In un momento in cui l'Ue è divisa tra un allarme disoccupazione che conta quasi 6 milioni di giovani, con livelli che in Spagna e in Grecia superano il 50% e tra 2 milioni di posti vacanti, a causa di datori sempre più in difficoltà a reperire determinate competenze, Erasmus+ vuole contribuire a dare una risposta. Aiuta i giovani ad arricchire le proprie conoscenze, fornisce la padronanza di una lingua straniera, insegna a lavorare con persone di nazionalità e culture diverse, crea mobilità.
Ed è proprio la mobilità la soluzione sia alla crescente crisi del lavoro che alla crescente domanda in alcuni settori. Solo un ricco network di studenti pronti a formarsi all'estero potrà un domani tradursi in una rete di persone propense a lavorare e a vivere fuori dai confini nazionali. Investire nell'istruzione e nella formazione giovanile è quindi la chiave per sprigionare le potenzialità.
Le borse di Erasmus+ saranno mirate su esigenze specifiche, come ad esempio il costo della vita nel paese di destinazione e offriranno maggiore sostegno agli studenti provenienti da contesti meno avvantaggiati nonché agli studenti con disabilità o provenienti da regioni periferiche.
Gli Stati membri dell'UE sono automaticamente parte di Erasmus+ e insieme a questi possono partecipare al programma anche i paesi in via di adesione e i paesi candidati, i paesi membri dell'Associazione europea di libero scambio (EFTA), quelli che hanno sottoscritto l'Accordo dello Spazio economico europeo (SEE), la Confederazione elvetica e i paesi che rientrano nella politica europea di vicinato, a condizione che abbiano firmato un accordo specifico.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea
Nella foto: Androulla Vassiliou, Commissario responsabile dell'Istruzione