UE: nuove regole e più sicurezza su clonazione animali
La prima proposta legislativa prevede il divieto temporaneo ad utilizzare tecniche di clonazione negli animali da allevamento e di immettere sul mercato cloni animali e cloni embrionali vivi. La seconda garantisce che i prodotti alimentari come carne o latte derivati da cloni animali non siano immessi sul mercato europeo. La terza vieta la commercializzazione di prodotti alimentari derivati da cloni animali. Tali proposte hanno alla base la tutela del benessere dell'animale e alcuni aspetti etici connessi all’uso delle tecniche in questione.
La clonazione non sarà, invece, vietata per fini di ricerca, conservazione di razze rare e specie minacciate di estinzione o utilizzo di animali per la produzione di prodotti farmaceutici.
La proposta legislativa sui nuovi prodotti alimentari rivede l'omonimo regolamento attualmente in vigore al fine di facilitare l’accesso di nuovi prodotti alimentari nel mercato dell’Unione, mantenendo un elevato livello di protezione.
Ad oggi la clonazione non è utilizzata per la produzione alimentare. Nell’Unione europea la commercializzazione di prodotti alimentari derivati da cloni richiede un'autorizzazione rilasciata dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). Finora, nessun operatore del settore alimentare europeo o straniero ha presentato domanda per porre sul mercato prodotti alimentari derivanti da tecniche di clonazione.
L’EFSA ha effettuato una valutazione scientifica dei rischi in materia di clonazione nel 2008 e ha concluso che non vi è alcuna indicazione di differenza sul piano della sicurezza alimentare tra la carne e il latte di cloni animali e della loro prole e quelli degli animali derivati da metodi di riproduzione convenzionali. Tale parere è stato confermato nel 2009, nel 2010 e nel 2012.
Tuttavia, all'interno dell'Unione europea non sarà possibile effettuare la clonazione per fini agricoli e i cloni non saranno importati finché esisteranno preoccupazioni in merito al benessere degli animali.
Le proposte legislative della Commissione saranno esaminate dal Parlamento europeo e il Consiglio. Si prevede che tali proposte entreranno in vigore al più presto nel 2016.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea
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