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Rafforzare la risposta della Ue all’estremismo violento

16/01/2014
Gli atti di terrorismo e di estremismo violento, perpetrati da gruppi organizzati e non solo, costituiscono una crescente e grave minaccia all’interno della UE. L’utilizzo sempre maggiore di strumenti online a fini di reclutamento e di diffusione della propaganda, rende sempre più difficile anticipare e individuare le azioni violente. Inoltre, ad acuire tale fenomeno, la tendenza di un consistente numero di europei di recarsi all’estero per addestrarsi e combattere nelle zone di conflitto. Proprio queste persone, al proprio ritorno, costituiscono una reale minaccia per la sicurezza europea.

Il 15 gennaio la Commissione ha adottato una comunicazione che individua 10 settori in cui gli Stati membri e l’UE sono chiamati a rafforzare le rispettive azioni.

Le dieci raccomandazioni sono il risultato di due anni di lavoro svolto all’interno della rete per la sensibilizzazione in materia di radicalizzazione (RAN), fondata dalla Commissione nel 2011 e che raggruppa 700 esperti e operatori provenienti da tutta Europa.

Gli Stati membri sono invitati a tracciare una strategia nazionale globale che coinvolga le organizzazioni non governative, gli operatori in prima linea, i servizi di sicurezza e gli specialisti del settore, con l’obiettivo di promuovere in modo più efficace lo sviluppo di misure di prevenzione contro l’estremismo violento e il terrorismo.

Le misure proposte dalla Commissione includono, inoltre, la creazione di una "Piattaforma europea della conoscenza", per la sensibilizzazione dei responsabili politici a livello europeo, nazionale e locale. A tale scopo verranno assegnati fino a 20 milioni di euro per il periodo 2014-2017 alle attività di prevenzione.

Di fondamentale importanza nella lotta agli estremismi, la formazione degli operatori in prima linea che lavorano con gli individui o i gruppi a rischio e che aiutano coloro che decidono di abbandonare i gruppi di appartenenza fornendo delle "strategie di uscita".

Con l'aiuto dei principali operatori del settore, i Paesi dell'Unione sono chiamati a creare un forum per la diffusione di discorsi alternativi che contrastino i messaggi estremisti e a rafforzare la capacità di reazione delle vittime attraverso testimonianze, racconti e progetti di sensibilizzazione.

Elemento essenziale nella prevenzione aIla diffusione di gruppi violenti è lo sviluppo di una coscienza critica nelle nuove generazioni, chiamate a interrogarsi di fronte messaggi e a realtà estremiste.

L’UE continuerà a finanziare studi per comprendere le tendenze alla radicalizzazione, come e perché gli individui abbraccino ideologie violente o le abbandonino e la natura delle varie tecniche di reclutamento terroristico, collaborando più strettamente anche con i Paesi partner al di fuori dell'Unione.

Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea

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