La boule de neige
“La boule de neige” di Fabrizio Monteverde, terza produzione del Progetto RIC.CI/Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni ’80/’90, ha una trama molto speciale: è infatti una produzione dal testo letterario di Jean Cocteau “Les enfants terribles” (che risale al 1929) molto attuale per come tratta con tragico rigore ed impalpabile leggiadria un’età atrocemente felice e devastante come l’ adolescenza.
La ricostruzione moderna di “La boule de neige” è stata magnificamente affidata ai giovanissimi della Compagnia di Formazione Junior Balletto di Toscana diretta da Cristina Bozzolini. Protagonisti due fratelli, Paul ed Elizabeth, il loro amore ed il loro fatale dissolvimento che si raccontano danzando in una stanza spoglia, spazio chiuso e vincolato con in scena solo pochi essenziali elementi: due letti, due sedie ed un catino… Una camera dove il più piccolo suono o rumore ha l’importanza di un evento e dove si intrecciano i loro giochi crudeli, ilari o rabbiosi, i loro amori ambigui e sospesi lasciando ad un’altra coppia, Gérard e Agathe, l’indispensabile funzione di pubblico, di spettatori carcerieri di una relazione senza speranza. Il tutto collocato in un’atmosfera “viziata” dove tutto può succedere e dove “la neve” è presente pure come allusione alla cocaina (neve in gergo), desiderio corruttore di un’ adolescenza leggiadramente insana.
La coreografia di Monteverde, tra micro gesti ed esplosioni di danza, accattivanti musiche, canzoni francesi e brani d’opera, è simile ad un concerto a quattro dove i protagonisti, attraverso l’universale linguaggio del corpo, sono alla continua ricerca di emozioni dirette che colpiscano lo spettatore (anche dolorosamente) al cuore.
Silvia Bolognini