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Approvato il Fondo Europeo per gli Aiuti agli Indigenti

27/02/2014
Approvato il Fondo Europeo per gli Aiuti agli IndigentiLa Commissione europea nell'ottobre 2012 ha proposto di istituire un nuovo Fondo Europeo per gli Aiuti agli Indigenti (FEAD - Fund for European Aid to the Most Deprived) che sarà del valore di 3,8 miliardi per il periodo che va dal 2014 al 2020. Il Parlamento europeo, il 25 febbraio, ha approvato la proposta che passerà ora al Consiglio dei Ministri dell'Ue.

Lo scopo principale del Fondo è quello di sostenere i sistemi di aiuti di emergenza sociale degli Stati membri. Sarebbe quindi un valido sostegno per aiutare i cittadini europei più vulnerabili che sono stati maggiormente colpiti dalla crisi economica. Inoltre è uno strumento più efficace rispetto al precedente programma comunitario di aiuti per le persone più bisognose (MDP), creato nel 1987, che era limitato agli aiuti alimentari. Con l'esaurimento previsto delle scorte d'intervento e la loro elevata imprevedibilità nel periodo 2011-2020, a seguito di successive riforme della politica agricola comune, la MDP ha perso le sue motivazioni di base ed è stata quindi interrotta.

Nel 2012, quasi un quarto della popolazione dell'Ue era a rischio di povertà o di esclusione sociale. Quasi 50 milioni sono affetti da grave deprivazione materiale. Una delle caratteristiche principali di questa situazione è l'impossibilità di accedere a cibo in quantità e di qualità, che viene definito come un bisogno fondamentale dall'Organizzazione mondiale della sanità. Un'altra forma particolarmente grave di estrema povertà è la mancanza di una fissa dimora: sono circa 4,1 milioni le persone senza tetto in Europa. Il Fondo non mira a raggiungere tutti i 50 milioni di persone che soffrono di gravi forme di privazione in Europa, ma almeno i più vulnerabili tra loro. Spetta agli Stati membri concentrare i loro programmi sui più bisognosi e scegliere, in base alla propria situazione nazionale, il tipo di assistenza che desiderano fornire e il modo con cui distribuirla.

Gli Stati membri verseranno il 15% dei costi dei loro programmi nazionali e il restante 85% verrà fornito dal Fondo. La proposta darebbe alle autorità nazionali una notevole flessibilità nel programmare e fornire l'assistenza in linea con i loro sistemi nazionali.

Gli Stati potranno acquistare il cibo e i beni stessi e poi affidarne la distribuzione ad organizzazioni partner. Queste ultime saranno enti pubblici o ONG selezionate dagli Stati membri sulla base di criteri oggettivi e trasparenti. Le organizzazioni partner avranno anche il compito di svolgere attività di base finalizzate all'integrazione sociale.

Il sostegno fornito dalla FEAD aiuterà le persone a uscire dalla posizione di stallo in cui si trovano per ottenere un lavoro o per seguire un corso di formazione, incentivati dal sostegno che l'FSE (Fondo Sociale Europeo), strumento comunitario principale per contribuire alla lotta contro la povertà e l'esclusione sociale, può dare. Tuttavia un numero significativo di cittadini europei è troppo lontano dal mercato del lavoro e quindi non riescono a beneficiare delle misure di attivazione sostenute dal FSE. Il Fondo europeo per gli aiuti agli indigenti (FEAD) farà in modo che queste persone possano beneficiare della solidarietà europea, integrando gli strumenti di coesione sociale esistenti.

Il Fondo oltretutto offre un contributo per raggiungere l'obiettivo descritto all'interno del programma "Europa 2020": lo scopo è di ridurre il numero di persone in situazione o a rischio di povertà e di esclusione sociale di almeno 20 milioni.

Secondo quanto dichiarato dal Commissario europeo per l'Occupazione, questo nuovo Fondo propone di fornire un aiuto concreto per aiutare i cittadini europei in grave difficoltà ad integrarsi nella società. Rappresenta cioè una manifestazione concreta di solidarietà dell'Unione europea con i più deboli.

Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea

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