Ue e quote rosa: obiettivi raggiunti con 11 mesi di anticipo
La strategia per la parità tra donne e uomini 2010-2014 fissava il raggiungimento, entro il 31 dicembre 2014, di obiettivi di quote femminili in tre settori in cui le donne erano sottorappresentate: il 25% dei posti direttivi di inquadramento superiore, il 30% dei posti direttivi di inquadramento intermedio e il 43% dei posti di amministratore non esecutivo.
Gli ultimi dati mostrano che i tre obiettivi sono stati raggiunti al 1° febbraio 2014: attualmente infatti, il 27,9% dei dirigenti di livello superiore, il 30,3% dei dirigenti di livello intermedio e il 43,2% degli amministratori non esecutivi, sono donne.
Si tratta di un miglioramento sensibile rispetto al 1995, quando le donne occupavano solo il 4% dei posti dirigenziali di livello superiore, il 10,7% dei posti dirigenziali di livello intermedio e il 23,9% dei posti di amministratore non esecutivo.
Ma non è tutto perchè secondo quanto previsto, queste quote continueranno ad aumentare.
La Commissione è impegnata attivamente per migliorare la parità di genere al suo interno sin dal 1988 ma solo con la recente revisione dello statuto del personale, entrato in vigore il 1º gennaio 2014, è stato introdotto un riferimento esplicito a modalità di orario di lavoro flessibile.
Oggi quasi il 10% del personale della Commissione ha aderito alla formula del telelavoro e circa il 40% è munito di uno strumento che permette di lavorare da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. È un dato di fatto che la flessibilità è un fattore essenziale perché le donne, in particolare, siano portate ad assumersi maggiori responsabilità.
L’attuale strategia riconosce anche che l’impegno dei dirigenti di alto livello è essenziale per il raggiungimento degli obiettivi. La Commissione sta pertanto predisponendo le condizioni affinché gli alti dirigenti assumano maggiore leadership e responsabilità.
Ogni servizio e direzione generale è tenuto a render conto dei risultati conseguiti a fronte di un quadro comune delle prestazioni; le singole prestazioni sono quindi valutate in base al calcolo di un indice delle pari opportunità.
In questo ambito, nove direzioni generali sono state premiate con il primo marchio del luogo di lavoro equilibrato (Balanced Workplace Label) per l’impegno profuso nel sostenere le pari opportunità.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea
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