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Giustizia, UE: troppo lento sistema giudiziario italiano

21/03/2014
Giustizia, UE: troppo lento sistema giudiziario italianoLe toghe italiane sono tra le più produttive in Europa ma è la quantità di cause che rallenta la giustizia italiana. È questo il grado che emerge dalla seconda edizione del Quadro di valutazione europeo della giustizia, pubblicato di recente dalla Commissione europea, che dimostra come il processo civile italiano è tre volte più lungo dell'omologo tedesco.

Il Quadro di valutazione 2014 della giustizia nei Paesi UE si concentra sul contenzioso civile, commerciale e amministrativo, avvalendosi degli stessi indicatori usati nel 2013 ma attingendo a nuove fonti d'informazione.

La Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria europea per la Giustizia, ha ricordato che giustizia tardiva equivale a giustizia negata. Proprio per questo, l'edizione del 2014 servirà agli Stati membri e all'UE per rendere i sistemi giudiziari più efficienti, e di conseguenza contribuirà a promuovere la crescita economica dell'Unione.

I risultati del quadro di valutazione saranno presi in considerazione nella preparazione delle prossime analisi specifiche per paese del semestre europeo 2014 e nel contesto dei programmi di aggiustamento economico. I fondi UE (Fondo di sviluppo regionale e Fondo sociale) possono essere usati per sostenere le riforme dei sistemi giudiziari nazionali.

Sulla base della prima rassegna comparativa delle garanzie giuridiche a tutela dell'indipendenza della magistratura, la Commissione intende sviluppare ulteriormente questi dati comparativi.

Tra l'altro, la percezione dell'indipendenza della magistratura nel nostro paese è positiva. Riguardo a quest'ultimo dato, l'edizione 2014 del quadro di valutazione fornisce una prima rassegna comparativa generale sulle modalità organizzative dei sistemi giudiziari nazionali a garanzia dell'indipendenza della magistratura nei casi in cui possa essere a rischio. Analizza, ad esempio, le garanzie giuridiche riguardanti l'inamovibilità dei giudici.

Alla luce dei dati rilevati, l'Italia dovrà dunque impegnarsi a dare priorità alla qualità della giustizia al fine di accelerare i tempi dei tribunali attraverso una costante formazione obbligatoria dei giudici, monitoraggio e valutazione delle attività dei tribunali e, investire in tecnologie dell'informazione e della comunicazione (software di gestione dei fascicoli) e in metodi alternativi di risoluzione delle controversie (processo telematico).

La Commissione collaborerà con esperti della magistratura e degli Stati membri, nonché con gli operatori del diritto e le reti giudiziarie europee, per migliorare la qualità, la disponibilità e la comparabilità dei dati in previsione delle future edizioni del quadro di valutazione.

Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea

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