Sicurezza idrogeologica, Apv: sì a collegamento Fratta-Adige
La nuova centrale idrovora avrebbe una portata di 40 metri cubi al secondo, utilizzando 8 pompe. Si prevede di attivarla mediamente tre volte all'anno ed il costo dell'intervento è calcolato in € 19.870.500,00 . Il finanziamento dovrebbe essere assicurato dalla Regione Veneto nell'ambito degli interventi per la messa in sicurezza idrogeologica del territorio. Ad A.R.P.A.V. (Agenzia Regionale Protezione Ambiente Veneto) e all'Università di Padova è stato intanto affidato il compito di monitorare per 18 mesi la qualità igienico-ambientale delle acque del Fratta per verificarne la compatibilità con l'immissione nel fiume Adige, da dove attingono alcune prese acquedottistiche.
L'intervento progettato si rende necessario dopo l'evento alluvionale registrato fra il 30 Gennaio ed il 5 Febbraio scorsi quando, per evitare un'eccessiva pressione sugli argini del Fratta, fu ordinato lo spegnimento dell'impianto idrovoro di Graizzara , causando l'allagamento di circa 10.000 ettari di territorio nella bassa Veronese e Padovana, su cui si sparsero circa 45 milioni di metri cubi d'acqua . Da allora, il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta ha provveduto a rinforzare gli argini dei canali interessati ("Terrazzo", "Romano Alto"), sistemando alcune frane lungo alvei ("Botte Battipaglia", "Romano Basso", "Dugale Bevilacqua", "Scolo Baratto", "Scolo Bucintroc", impianto idrovoro di Graizzara) ed intervenendo anche per la pulizia di scoli privati.
Complessivamente, l'andamento meteorologico di inizio d'anno, che ha visto cadere, in poche settimane, la pioggia generalmente diffusa lungo l'arco di una decina di mesi, ha creato danni su circa sette chilometri di rete idraulica minore, gestita dall'APV.