Industria: tonfo alimentare (-4,1%) per taglio consumi
A pesare sull’industria alimentare e delle bevande, che fa registrare il secondo peggior risultato negativo dopo i prodotti petroliferi, è dunque soprattutto - sottolinea la Coldiretti - il taglio nei consumi alimentari nazionali che, in media, è stato pari al 2 per cento e non ha risparmiato nessun prodotto della tavola, dalla pasta (-5 per cento) all’extravergine (-4 per cento), dal pesce (-7 per cento) alla verdura fresca (-4 per cento).
La spesa alimentare è la seconda voce del bilancio familiare, dopo la casa, e non stupisce che l’effetto più eclatante della riduzione del potere di acquisto sia stato proprio - sottolinea la Coldiretti - il taglio nei consumi alimentari che sono tornati indietro di oltre 33 anni sui livelli minimi del 1981 sulla base dei consumi finali delle famiglie a valori concatenati dell’Istat.
A cambiare - continua la Coldiretti - è in realtà anche il livello qualitativo degli alimenti acquistati con una tendenza a preferire i cibi a basso prezzo che non sempre offrono le stesse garanzie di qualità alimentare.
Una conferma - conclude la Coldiretti - viene dal fatto che le vendite dei cibi low cost nei discount alimentari sono le uniche a far segnare un aumento consistente nel commercio al dettaglio in Italia con un +2,9 per cento nel bimestre 2014 secondo l’Istat.
Fonte: Coldiretti