No a più tagli ad olivicoltura
L’imperativo è semplice: "evitare - dice Massimo Gargano, presidente Unaprol, - che l’olivicoltura sia barattata con altri settori produttivi, come è già accaduto in passato, e che si pregiudichi il valore competitivo di un settore che vale oltre 3 miliardi di euro di fatturato, cui si aggiungono 2 miliardi euro di valore alla pianta e oltre un 1miliardo e trecento milioni di euro di export all’anno in tutto il mondo".
In particolare, Unaprol chiede che la trattenuta dell’aiuto accoppiato, prevista dall’art.52 del reg. Ue 1307/2013 non si discosti dalla soglia del 10 % del budget nazionale. “In questo modo – ha concluso Gargano si eviterà il rischio che la ridistribuzione del premio di base privilegi settori a discapito di altri”.
In base a quanto rileva l’osservatorio economico di Unaprol, più alta è la percentuale di aiuto accoppiato più alto il rischio di taglio per le aziende soprattutto per quelle olivicole che non porteranno a casa più di quanto gli è stato tolto.