Più indipendenza: nuova strategia UE per sicurezza energetica
Oggi più del 50% del fabbisogno energetico dell’UE è coperto da fornitori esterni: nel 2012 quasi il 90% del petrolio, il 66% del gas e il 42% dei combustibili solido consumati nell’UE erano importati, con costi superiori a 1 miliardo di euro al giorno.
Nel 2013, il 39% delle importazioni di gas in volume dell’UE proveniva dalla Russia, il 33% dalla Norvegia e il 22% dai paesi dell’Africa settentrionale (Algeria, Libia).
La problematica dell'approvvigionamento delle risorse energetiche è tornata di estrema attualità in seguito alle recenti tensioni in Ucraina, importante corridoio per i rifornimenti di energia provenienti dalla Russia.
La diversificazione delle forniture esterne di energia, il potenziamento delle infrastrutture, la realizzazione di un mercato interno dell’UE per l’energia e il risparmio energetico sono tra i principali elementi dei nuovi obiettivi stabiliti. La strategia energetica sottolinea inoltre la necessità di coordinare le decisioni di politica energetica e l’importanza di agire all’unisono nei negoziati con i partner esterni.
Le proposte della Commissione, comprese le azioni per garantire la continuità delle forniture durante il prossimo inverno, saranno discusse dai capi di Stato o di governo dell’UE in occasione del Consiglio europeo del 26-27 giugno.
L’UE manterrà i propri rapporti con i partner affidabili, ma promuoverà anche i legami con nuovi paesi partner e nuove rotte di fornitura, ad esempio nella regione del bacino del Caspio, sviluppando ulteriormente il corridoio meridionale del gas, sviluppando l’hub gasiero mediterraneo e aumentando le forniture di GNL.
Per garantire la continuità delle forniture durante l’inverno, la Commissione propone valutazioni globali del rischio (stress test) che sarebbero condotte a livello regionale o dell’UE, simulando un’interruzione della fornitura di gas.
Lo scopo è verificare come il sistema energetico possa affrontare i rischi legati alla sicurezza delle forniture e, su questa base, sviluppare piani di emergenza e creare meccanismi di riserva.
Tali meccanismi potrebbero prevedere di aumentare le riserve di gas, diminuendo la domanda di gas attraverso il passaggio ad altri combustibili (in particolare per il riscaldamento), di sviluppare infrastrutture di emergenza, ad esempio completando le opportunità di flusso inverso e raggruppando le diverse riserve energetiche di sicurezza esistenti.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea
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