Garanzie procedurali per i minori indagati o imputati
L'accordo ha coinciso con la pubblicazione da parte della Commissione di uno studio sul coinvolgimento dei minori nei procedimenti giudiziari penali in tutti gli Stati membri. I dati raccolti rivelano la necessità di garantire una maggiore tutela.
I sistemi giudiziari europei non risultano ancora adeguatamente attenti alla vulnerabilità e alle esigenze specifiche dei minori. Ogni anno nell'UE circa 1 milione di minori sono soggetti a procedimenti penali, ovvero il 12% della popolazione totale europea che compare davanti alla giustizia penale.
La necessità di assicurare un equo processo durante tutte le fasi del procedimento penale alle persone di età inferiore ai 18 anni richiede un miglioramento dell’apparato di principi e norme minime comuni che, pur essendo già validi negli Stati, sono tuttavia insufficienti a colmare le differenze normative esistenti.
Così, la proposta della Commissione si fa carico delle peculiari esigenze di protezione, garantendo una serie di diritti e strumenti di tutela per i giovani entrati nel circuito penale, con l’obiettivo di fissare norme minime comuni negli Stati dell’Unione circa i diritti dei minori indagati o imputati in procedimenti penali o sottoposti a procedimenti di esecuzione del mandato d'arresto europeo.
Non è stato proposto quindi un insieme completo di norme, ma solo indicazioni di quelle indispensabili per raggiungere un livello adeguato di protezione dei minori senza andare oltre tale scopo.
Per quanto riguarda l'Italia, il cui andamento non si discosta dal trend generale, non sono ancora previste dalla legge alternative ai procedimenti giudiziari per i minori e non vi sono disposizioni di legge riguardanti il diritto del minore ad essere informato rapidamente circa i diritti conferiti dalla direttiva. Questo consentirebbe di garantire un flusso continuo di informazioni circa l'intero comparto dei suoi diritti processuali ed assicurargli la presenza di un genitore o di un altro adulto idoneo.
D'altra parte in Italia è già previsto per il minore il diritto di avvalersi di un difensore in ogni fase del processo e di non potervi rinunciare, sancendo così l'obbligatorietà di tale figura. D
urante il procedimento il minore ha poi diritto ad una delicata valutazione individuale in materia di protezione, istruzione, formazione e reinserimento sociale, al fine di determinare se il minore potrà avere bisogno di misure speciali nel corso del procedimento penale in base alle caratteristiche personali, alla sua maturità e alla sua situazione economica e sociale.
Per questo l'Italia è uno di quei Paesi che ha previsto la formazione obbligatoria dei professionisti che devono entrare in contatto con il minore (giudici, polizia, pubblici ministeri e avvocati).
Per la Commissione europea rendere il sistema giustizia più adatto ai minori è una priorità, come indicato nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea
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