Nasce l’agronomo condotto per rispondere alla nuova Pac
Il problema è che possono essere ancora in circolazione alimenti prodotti con materia prima contaminata, ma i controlli sanitari italiani danno sufficienti sicurezze per la salute dei consumatori!”
E’ quanto afferma Paolo Ziliotto, Presidente Ordine Dottori Agronomi e Forestali di Venezia, a margine del convegno, organizzato a San Donà di Piave, sul ruolo della categoria di fronte alla nuova P.A.C. (Politica Agricola Comunitaria) 2014-2020.
Nel Veneto, gli ettari vocati a granoturco sono circa 300.000, un decimo dei quali nel Veneto Orientale mentre, in tutto il Veneziano, ammontano a 48.000.
“La nuova P.A.C. 2014-2020 – prosegue Ziliotto – riporta centrale la professionalità dell’agronomo a fronte dei nuovi impegni, soprattutto di carattere ambientale, cui sono legati i contributi comunitari per gli agricoltori.
Se il Veneto rimarrà area tradizionalmente vocata al mais, tale coltura dovrà essere alternata a soia, frumento, barbabietola, orzo per permettere alla terra di rigenerarsi. L’agricoltura di domani dovrà confrontarsi con la sostenibilità ambientale, valorizzando le innovazioni tecniche e colturali; sarà questa una condizione ineludibile per accedere ai finanziamenti europei, che saranno assegnati secondo 4 obbiettivi: “base”, “giovani”, “strategici”, “greening”.
Per questo sarà valorizzata la figura dell’ “agronomo condotto” sulla falsariga del vecchio “medico di famiglia”, vale a dire un professionista che non solo sia preparato tecnicamente, ma che conosca profondamente il territorio, in cui opera ed i suoi protagonisti, cioè gli agricoltori.”