Mr o Mrs Pesc o no?La riflessione di Gianlorenzo Martini
Domenica scorsa è stata pubblicata una bella intervista a un giovane padovano, Francesco Briganti, che con intelligenza impegno e tanto studio, ricopre un ruolo di lobbista di successo nella capitale d'Europa. Ed ecco che si parla, finalmente, di lobby senza vergogna e pudore, quanto piuttosto quale costruttivo impegno per raggiungere I propri obiettivi. Legittimi naturalmente.
A Bruxelles ogni Paese Membro difende i propri legittimi interessi, in modo aperto, organizzato e approfondito.
Le scelte che pare stia facendo il Governo Italiano, vanno invece nel segno opposto: ancora una volta una apparente dimensione europea di alto profilo, quella dell'Alto Rappresentante per la Politica Estera (ed evitiamo di citare la candidata) rischia in realtà di diventare un'operazione solo di piccolo cabotaggio.
Ma di cosa stiamo parlando? Il nostro Mr (o Mrs) Pesc (o AR, secondo gli amati acronimi che si usano molto a Bruxelles) ha due cappelli : il primo e più importante all'interno del Consiglio della UE, il secondo di assai meno spessore nonostante il ruolo conferitogli dal Trattato di Lisbona (12/.09) di Vice Presidente della Commissione Europea.
Mr o Mrs Pesc, infatti, ha gran poco tempo di partecipare alle riunioni settimanali della CE ove si dibattono (e non sono riunioni con tazze di tè e pasticcini) i dossier più delicati e importanti della politica comunitaria. Il suo ruolo gli impone lunghi e impegnativi viaggi all'estero per negoziati o visite ufficiali, a scapito del Paese che lo nomina che perde quindi una presenza autorevole in sede di Commissione.
La questione è tanto più delicata se si riflette a quale ruolo il Consiglio Europeo stesso avrebbe investito la CE riguardo il miglior uso dei margini di flessibilità consentiti dal Patto di Stabilità e quindi rafforzandone il ruolo politico. Se l'Italia è uno dei Paesi maggiormente interessato a queste "nuove regole" e non partecipa però al tavolo dei negoziati, sarà poi difficile in sede di Consiglio rimettere in discussione questioni già dibattute. Si sa che a Bruxelles da giorni si cerca di far arrivare a Roma questi input per una maggior attenzione a quella costruzione strana che è l'Europa. Ma tant'è! Forse ci vorrebbero più seri ed efficienti lobbisti come il bravo padovano sopra richiamato.
Riflettete bene a Roma!
Gianlorenzo Martini