Un Parco di nuova concezione a Padova
In gennaio 2014 si è passati dalle idee ai fatti: è stato aperto un gruppo tematico di Agenda 21, al quale sono stati invitati i portatori di interesse cittadino (associazioni ambientali, culturali, sociali, sportive, ricreative, enti di ricerca, associazioni di categoria, sindacati, comitati di cittadini) e i Comuni della cintura urbana.
L’adesione è stata soddisfacente e in soli cinque incontri si è arrivati a redigere un documento finale che ora dovrà essere presentato alla nuova amministrazione comunale.
Il progetto parte dalla volontà di combattere la cementificazione con un uso intelligente del territorio. Il paesaggio veneto è caratterizzato da complessità e da una commistione tra urbanizzato e verde, sia coltivato che semi-naturale. Con questo progetto si è tentato di individuare, in una sorta di “sguardo in negativo”, le cosiddette porzioni di “vuoto”, rispetto al pieno del costruito. Questo è stato il punto di partenza per cercare delle «strategie per migliorare le prestazioni di questa forma urbana», approccio intelligente secondo Viviana Ferrario, architetto e dottore di ricerca in urbanistica allo IUAV di Venezia, che ha partecipato come consulente, agli incontri. Anche perché «il nostro obiettivo, non può essere quello di tornare a una forma di insediamento compatto, con la campagna intorno perfettamente non urbanizzata, dal momento che è un obiettivo assolutamente non più realizzabile».
È così che si è concepito questo parco, con questa visione agro-urbana del paesaggio, quindi con due realtà che si confrontano e si interconnettono, i cui confini saranno definiti col passare del tempo, in relazione all’adesione o meno dei 18 Comuni contermini che hanno adottato e approvato il Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (Pati).
In un contesto in cui si è già edificato oltre le reali necessità del territorio, non si può tornare indietro, ma si può almeno stabilizzare la situazione, e migliorarla, con gli strumenti che sono in nostro possesso. In un periodo in cui su qualsiasi piano il “fare rete” sembra diventato così essenziale, anche qui, il parco, non è più superficie continua, da tutelare solamente, con tutti i suoi vincoli, ma diventa gestione, in grado di valorizzare le potenzialità contingenti del territorio. Si tratta di collegarne i punti di forza in modo da arrivare ad un’armonia, anche in termini organizzativi, che si traduce in vantaggio non solo ambientale, ma anche economico e sociale.
Le finalità delineate nel documento finale sono:
• Sicurezza e sovranità alimentare: per garantire qualità e sicurezza alimentare, valorizzando le vocazioni culturali e ricreative del territorio;
• Paesaggio agro-urbano: per ottimizzare la convivenza tra urbano e agricolo e tutelare spazi agrari di valore paesaggistico;
• Rete ecologica, biodiversità e qualità ambientale: per la tutela degli habitat animali e vegetali locali, proiettati alla riduzione dell’inquinamento e alla lotta ai cambiamenti climatici, con particolare attenzione alla fragilità della risorsa acqua, anche in termini di rischio;
• Multifunzionalità, nuove economie, occupazione e inclusione sociale: per creare nuove opportunità di lavoro, puntando soprattutto sul settore turistico/ricettivo e di produzione energetica, con la promozione dell’autosufficienza energetica delle aziende agricole che vi si inserirebbero, e promuovendo una Banca della Terra;
• Riduzione del consumo di suolo e salvaguardia dello spazio dell’agricoltura: utilizzando gli strumenti di pianificazione del territorio a disposizione dei Comuni e della Regione e promuovendo il recupero e la valorizzazione dei beni di valore storico-culturale;
• Funzioni ricreative, attrattività, fruibilità pubblica: progettando anche itinerari storico culturali e intervenendo sulla mobilità;
• Partecipazione, formazione e comunicazione: soprattutto a scopo educativo;
• Sostenibilità economica del parco;
• Istituzione di una figura giuridica: per il coordinamento istituzionale.
Il lavoro è ancora lungo, come ci dice Daniela Luise, delegata di Informambiente, Settore Ambiente del Comune di Padova: «è un percorso dinamico», «Agenda 21 è un metodo di lavoro, per fare partecipazione, creare continuità, lavorare insieme». Ed è proprio grazie alla collaborazione della cittadinanza che si è arrivati a questo progetto, che proprio per questo rispecchia le reali esigenze sentite dalla collettività. E anche qui sta la grande innovazione: in un contesto in cui la progettazione spesso sembra, non solo non ascoltare le esigenze dei cittadini, ma bypassarle, questo Parco nasce invece proprio dal, nel e per il territorio che ne beneficerà, in una coerenza che dovrebbe essere scontata, ma che invece spesso non lo è.
Un percorso lungo, per il quale si è posto un punto di partenza, ma non necessariamente un punto di arrivo: «dovrebbe essere qualche cosa che si moltiplica in maniera virtuosa ed esponenziale», afferma Marina Mancin, Assessore all’Ambiente per il Comune di Padova, e non solo per i Comuni contermini, ma potenzialmente per qualunque Comune del territorio volesse aderire. «Dobbiamo vedere il territorio dall'alto, a volo di uccello», per avere quella visione globale, necessaria per capire che il parco «può avere una finalità a lungo termine, che può indirizzare in un'unica direzione l’economia dei paesi contermini», in particolare «verso l’agricoltura, che è anch'essa un’attività produttiva che rispetta l’ambiente e rispetta il paesaggio», perché «non è vero che la sostenibilità ambientale è in contrasto con la sostenibilità economica».
Fonte: Rossana Andreato www.linfalab.it
Asterisco Informazioni
di Fabrizio Stelluto
P.I. 02954650277
- e-mail:
- info@asterisconet.it
redazione@asterisconet.it - telefono:
- +39 041 5952 495
+39 041 5952 438 - fax:
- +39 041 5959 224
- uffici:
- via Elsa Morante 5/6
30020 Marcon (Ve)
Cartina
Questo sito è aperto a quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell'art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: "Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione".
La pubblicazione degli scritti è subordinata all'insidacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con la testata e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito.
Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al sito, anche se non pubblicati, non vengono restituiti.
-
Direttore:
Fabrizio Stelluto -
Caporedattore
Cristina De Rossi -
Webmaster
Eros Zabeo -
Sede:
via Elsa Morante, 5/6
30020 Marcon
Venezia - Informativa cookies