Immagini satellitari ad alta risoluzione
Questo è quanto previsto da una direttiva presentata di recente dalla Commissione europea, con l'obiettivo di rendere più accessibili i dati satellitari ad alta risoluzione (HRSD) sull'osservazione terrestre.
Il ruolo di questi ultimi è infatti più importante di quanto si possa credere, addirittura fondamentale se pensiamo alle applicazioni che si possono avere con il loro studio e la loro elaborazione nella prevenzione di catastrofi ed emergenze, nonché in un controllo attento e costante dell'ambiente, dell'urbanistica e dell'agricoltura.
Le immagini ottenute via satellite offrono a imprese e studiosi la possibilità di osservare qualsiasi luogo del pianeta senza violare alcuna norma di sovranità territoriale, secondo scale diverse e in relazione alle esigenze di ognuno.
I satelliti più moderni permettono di ottenere immagini della terra ad altissima definizione, assicurando così una scansione quotidiana più rapida ed efficiente delle aree di maggiore interesse.
L'uso e le possibilità che esse offrono rivestono un ruolo primario nel campo della difesa e della sicurezza.
Il problema principale nell'uso e nella fruizione di queste preziose informazioni risiede nell'eterogeneità di normative che vigono a riguardo ne i diversi Paesi membri dell'UE. Questo elemento rappresenta un grande ostacolo per lo sviluppo sia del settore che del mercato di riferimento.
La proposta della Commissione ha proprio l'obiettivo di implementare le opportunità commerciali degli attori operanti in questo settore, cercando di eliminare le differenze che vedono norme diverse tra gli Stati membri. Tale direttiva vuole rende più facile la diffusione dei dati satellitare in Europa e facilitare l'accesso ai HRSD, tutelando al contempo la sicurezza.
In primo luogo sottolinea la necessità di una definizione comune di HRSD, sottolineando quali dati satellitari sono ritenuti immagini ad alta risoluzione, con la conseguente necessità di una regolamentazione in merito, e quali possono essere usati subito senza problemi dalle imprese.
Importanti sono le proposte contenute in merito alla definizione di norme comuni per quanto riguarda trasparenza, prevedibilità, certezza giuridica ed equo trattamento.
Infine, per cercare di alleggerire l'iter burocratico per le imprese, si cerca di definire norme comuni sull'efficienza, più precisamente circa le procedure che disciplinano la diffusione di HRSD negli Stati membri.
La direttiva è un'integrazione di Copernicus, il programma dell'UE dedicato all'osservazione della terra che consentirà l'osservazione e il controllo sistematico dei sistemi terrestri, della situazione atmosferica, delle acque e delle superfici continentali.
Non resta che attendere l'esito dell'analisi condotta da del Consiglio dei ministri dell'UE e del Parlamento europeo. Qualora l'esito dovesse essere positivo, allora gli Stati membri avranno tempo fino alla fine del 2017 per adeguarsi a tali disposizioni.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea